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Siamo all’ultima settimana di marzo, mancano oramai 60 giorni alle elezioni amministrative a Firenze e finalmente sembra che lo scenario possa delinearsi e che si possa cominciare a parlare di programmi e di visioni della Firenze del futuro piuttosto che di schieramenti e di candidati sindaci.

Dario Nardella, dopo aver trovato l’accordo con la lista Avanti Firenze, ha ottenuto l’appoggio anche del partito dell’on Bonino, +Europa. Il centrosinistra, presentando più liste, sta cercando quindi di riproporre lo schema che ha utilizzato nel corso delle varie elezioni regionali (Sardegna, Abruzzo, Basilicata) per cercare di arginare il Movimento 5 Stelle e il centrodestra. L’obiettivo è arrivare a vincere al primo turno.
I Verdi, invece, hanno presentato un proprio candidato a sindaco, Andres Lasso.

A sinistra, invece, è successo l’inaspettato: le varie correnti, i diversi partiti e le anime più disparate che compongono questa fazione hanno trovato l’accordo sulla candidata sindaca. Sarà Antonella Bundu a rappresentare Potere al Popolo, Firenze città aperta, Rifondazione Comunista, Sinistra italiana e così via. È una donna combattiva e coraggiosa e, nonostante l’impresa appaia molto difficile, ha posto l’obiettivo di arrivare al ballottaggio, come dichiarato in un’intervista al sito Globalist Syndication.

Casapound, invece, ha già, ormai da tempo, presentato il suo candidato sindaco (Saverio Di Giulio) e si pone come unica opposizione alla sinistra e al centrosinistra, visto che ancora il centrodestra non ha sciolto le riserve. Bocci, infatti, è oramai pronto da diverso tempo: ha già ideato il suo programma, la strategia elettorale, identificato le due possibili sedi (una in centro storico, l’altra al quartiere 2) e avrebbe già costituito lo staff. Il vero problema è che, nonostante la Ceccardi, commissaria della Lega in Toscana, abbia ribadito che il manager è il candidato sindaco per la coalizione di centrodestra, ancora la scelta non è stata ufficializzata. Perché? Il motivo è semplice, ci sono dei veti da sciogliere. Forza Italia, infatti, lega l’ufficializzazione di Bocci alle trattative per la candidatura a presidente in Piemonte del suo uomo, Cirio. Se la Lega dovesse opporsi, le alleanze salterebbero di conseguenza in tutta Italia. Ma non solo. Forza Italia non vorrebbe una lista civica “Bocci”, lista che potrebbe togliere voti preziosi al partito di Silvio Berlusconi.

Ecco perché all’incontro, avvenuto ieri mattina in Palazzo Vecchio, tra Ceccardi e Torselli non sembra esserci stato nessuno a rappresentare Forza Italia. Girano voci che i vertici locali di Lega e Fratelli d’Italia, spazientiti, siano tentati ad andare da soli, scaricando dunque l’alleato scomodo. Questa opzione però sembra ancora lontana e viene tentata la mediazione.

Il Movimento 5 Stelle, invece, pare essersi rassegnato all’idea di essere fuori dai giochi. Probabilmente, si dice, la candidatura a sindaco che arriverà non sarà altisonante, proprio per non ostacolare la corsa della Lega alla conquista di Palazzo Vecchio. Anzi, si mormora addirittura che, in caso di ballottaggio, il Movimento darà indicazione ai suoi sostenitori di votare a favore di Bocci per garantirgli la vittoria.