fbpx

La campagna elettorale che abbiamo appena vissuto è stato un autentico strazio, come già più di una volta è stato ribadito. Nessuno, però, si sarebbe mai aspettato un risultato così marcato.

Dario Nardella ha vinto con il 57% dei consensi. Il Partito Democratico ha retto il colpo a Firenze e la Lega, oramai dominus incontrastato lungo lo stivale, non è riuscita a scalfire la roccaforte rossa. Un risultato così marcato è merito anche delle quattro liste civiche che hanno consentito al sindaco uscente di avere un ampio margine di sicurezza. Il dato significativo, però, è che il Partito Democratico e Lista Nardella da soli sono riusciti ad arrivare al 50% dei voti. La formazione guidata da Zingaretti a Firenze dunque non ha subito il trend nazionale negativo.

Merito del centrosinistra? Molto probabilmente sì: il programma, i contenuti e come è stata guidata la città fino ad oggi hanno convinto i cittadini fiorentini. Ci sono, però, delle colpe, gravi, che vanno anche imputate all’unica coalizione che poteva veramente cercare di contendere Palazzo Vecchio al Partito democratico: il centrodestra.

Non me ne voglia Bocci, persona perbene, stimata e di spessore, ma la scelta di far ricadere su di lui l’onere e l’onore della guida della coalizione è stato un errore madornale. Il candidato non ha saputo convincere gli elettori dei tre partiti maggiori e lo si può capire paragonando i voti ottenuti dalla Lega, da Fratelli d’Italia e da Forza Italia alle europee con quelli ottenuti alle amministrative.

La Lega, ad esempio, nella stessa giornata di domenica 26, ha ottenuto alle europee, sulla scheda rossa, ben 38.931 suffragi, il 20,26% dei voti validi. Al contrario, per il consiglio comunale, scheda azzurra, solo 25.923 voti, il 14,44%. Ben 13mila voti in meno. Così anche Fratelli d’Italia che alle europee ha ottenuto 10.084 voti e al consiglio comunale solo 7.617, con una differenza di quasi 2.500 voti. Stessa sorte per Forza Italia, 10.581 voti alle europee e 7.630 voti alle amministrative: quasi 3.000 voti in meno. Insomma, un bagno di sangue. Gli elettori a livello locale hanno preso le distanze dai propri partiti e alcuni di loro probabilmente avranno dato fiducia proprio a Nardella e al centrosinistra.

Un altro segnale, spia evidente della poca fiducia nei confronti di Bocci come valida alternativa a Nardella, sono i voti che ha ottenuto la lista civica del candidato sindaco. La “Lista Civica Firenze Bocci Sindaco” ha raggiunto solo l’1,69% dei voti validi, 3036 preferenze. Troppe poche.

La vera domanda, che già mi sono posto in un altro articolo di qualche tempo fa, è: il male del centrodestra fiorentino era veramente il tanto vituperato Denis Verdini oppure era solo un alibi? Con l’ex senatore oramai lontano dalla scena politica, il centrodestra a Firenze non ha nuovamente vinto ed è stato ben lontano dal farlo, senza dimenticarci tutto il teatrino che ha preceduto la scelta di candidare Bocci.
Gli elettori del centrodestra dovranno allora cercare le cause di questo disastro altrove e in fretta oppure continueranno a non avere chance di conquistare Palazzo Vecchio.