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Le elezioni amministrative giunte al termine con i ballottaggi di domenica scorsa e i relativi risultati hanno portato le forze politiche a pensare già alle prossime elezioni regionali. Quali sono gli scenari?

Viviamo oramai in campagna elettorale permanente, dopo un’elezione si pensa subito a quella successiva. Così succede anche in Toscana che, dopo le amministrative, sta già pensando alle regionali.

Il centrodestra, dopo quattro anni di successi e la conquista di diverse città toscane anche molto importanti (Siena, Arezzo, Pistoia, Grosseto), si ritrova a doversi leccare le ferite dopo un’elezione molto negativa

La coalizione, nonostante la conquista di qualche roccaforte rossa, si ritrova a subire sconfitte brucianti come quelle di Firenze, Prato e Livorno. Il motivo, secondo qualche esponente di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, è da ricondurre al cambio al vertice della Lega con la commissaria Ceccardi che ha voluto, come dimostrazione di forza, imporre propri candidati o porre veti ai candidati proposti dagli alleati. Di conseguenza, per poter riempire le varie caselle, sono stati scelti dei nomi di compromesso poco radicati sul territorio e con scarsa presa sull’elettorato, proprio e altrui.

Il cattivo sangue tra i vertici della Lega e il resto della coalizione è ben visibile sui social e sulle dichiarazioni a mezzo stampa che hanno portato la sindaca e neoparlamentare europea a doversi giustificare della tornata elettorale non certo soddisfacente. La Ceccardi percepisce che la sua figura ha perso prestigio e smalto all’interno del suo partito e della coalizione e la sua candidatura alla presidenza della regione Toscana è a rischio.

Il centrosinistra invece può tirare un sospiro di sollievo

Nonostante qualche sconfitta ha salvato i capoluoghi di provincia, importantissimi, e la gran parte dei comuni medio-piccoli. Le elezioni regionali, che fino a poco tempo fa sembravano un incubo per il Pd e alleati, adesso sembrano una partita di nuovo aperta. Si è avviata però la discussione su quale potrà essere il giusto candidato. Eugenio Giani è già in pole position, vuole l’investitura e sta preparando e rodando la sua macchina elettorale. Alcune voci preannunciano un suo evento elettorale, in cui si proporrà come uno dei possibili candidati, a fine giugno. Sarà vero?

Le primarie sono però da escludere secondo il rieletto sindaco Nardella. Serve una candidatura unitaria e ribadisce in una recente intervista che Firenze dovrà avere un ruolo di spicco nella scelta del nome, visto che la città e la sua provincia hanno portato al Pd, durante le europee, un terzo dei voti totali ottenuti dal partito in Toscana.

Altri rumours si susseguono, chi vede una possibile candidatura della rieletta europarlamentare Bonafè, chi invece quella di Luca Lotti. Solo il tempo potrà dirci la verità, è certo però che la battaglia sarà durissima e prima avverrà la scelta e prima il centrosinistra potrà cominciare la campagna elettorale che si prevede serrata, senza esclusioni di colpi e dai risultati incerta.

Il Movimento 5 stelle, invece?

I pentastellati, in regione ma anche a livello nazionale, sembrano pugili frastornati dai colpi ricevuti, senza una strategia e senza un ordine. Dopo le trionfali elezioni politiche, le europee e le amministrative hanno certificato la crisi profonda del partito di Grillo in Toscana, che non è riuscito a radicarsi e a convincere gli elettori. L’unico capoluogo di provincia che governava (Livorno) è stato perso malamente, non riuscendo a portare il proprio candidato nemmeno al ballottaggio.

Nonostante quello che si sta muovendo nella nostra regione, gli occhi di tutti gli addetti ai lavori sono puntati anche alla politica nazionale che potrebbe sconvolgere gli equilibri. Cosa succederà a Forza Italia dopo la convention totiana? All’interno del Pd invece si prepara la scissione renziana e dei moderati? Andremo di nuovo a votare per le politiche visto che l’attuale governo sembra sul punto di cadere un giorno sì e uno no?

Si preannuncia un’altra estate bollente per la politica Toscana.