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Eugenio Giani suona la carica. Passato l’importante turno delle amministrative, che ha segnato per il Pd toscano una rinascita o comunque una tenuta rispetto agli ultimi anni disastrosi, l’ex assessore di Firenze ha aperto la questione regionali, proponendosi come candidato alla carica di presidente ed illustrando una parte del suo programma.

Con l’evento “273 volte Toscana” (273 come i comuni toscani) di ieri sera, Eugenio Giani ha ufficializzato la sua disponibilità ad essere il candidato unitario del centrosinistra per la regione Toscana e ha, di fatto, mostrato i muscoli all’interno del suo partito.

Il presidente del consiglio regionale si è proposto come l’uomo che può arginare l’avanzata del centrodestra nella nostra regione, che fino all’anno scorso sembrava inesorabile, e come candidato con concrete e forti chance di vittoria. All’interno del Puccini ha dimostrato, infatti, di avere una forte e capillare rete di amministratori locali a suo sostegno: più di cento tra sindaci, assessori e consiglieri comunali lo hanno raggiunto in teatro, pienissimo, da tutta la Toscana. Non solo. Giani ha dimostrato di avere, ad un anno di distanza, le idee già ben chiare sulle alleanze e su un eventuale programma. Con l’aiuto di alcuni ospiti, tra cui il giovane cantante Baglioni e la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida, ha infatti trattato di giovani, sociale, economia, servizi pubblici efficienti, identità toscana e di quello che avrebbe fatto in questi settori una volta eletto presidente. Ha, inoltre, ribadito l’importanza delle infrastrutture come il tunnel dell’Alta Velocità e la nuova pista di Peretola, la cui costruzione, però, deve essere accompagnata da un tavolo con tutti i sindaci della Piana per poter prevedere le giuste opere di compensazione.

Un’ora e mezzo colma di proposte, di riflessioni e di politica, una serata che, come annunciato dallo stesso Giani, sarà seguita da altre ancora. L’evento di ieri è stato solo l’inizio di un lungo cammino. Il presidente è pronto alla discussione interna al partito e alla coalizione e, se le trattative non dovessero portare ad un candidato unitario, è preparato ad affrontare le primarie ed anche a sostenere un eventuale altro candidato nel caso in cui non dovesse essere lui la guida del centrosinistra. Ad oggi, all’interno del Pd, sono pochi gli esponenti che possono provare a giocarsela alla pari con un signore delle preferenze come il presidente del consiglio regionale e di certo la sfida è resa più ardua visto la macchina da guerra che Giani sta affinando.
L’ex assessore, inoltre, ha dimostrato di avere forti legami con il territorio, non solo fiorentino, ma toscano in generale. Conosce bene ogni angolo della nostra regione, dalle problematiche ai punti di forza, e di certo sembra l’uomo giusto per sostituire l’attuale governatore Rossi.
Il Pd deve assolutamente evitare di arrivare alle primarie, che dilanierebbero ancora di più un partito che già a livello nazionale presenta delle fratture importanti. Eugenio Giani potrebbe essere un ottimo compromesso ma soprattutto un’ottima scelta per ipotecare la vittoria e governare al meglio i futuri 5 anni.