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“Il Pavone” è il maggiore rappresentante del filone ironico/sarcastico dei testi di Alessio Alessandra. L’autore si prende gioco dei gradassi, dei materialisti, degli spocchiosi, dei megalomani, dei ciarlatani … Insomma, dei pavoni

Nel videoclip, realizzato da Studio Toi per la regia di Claudio Colomba, si ridicolizza il protagonista, grottescamente rappresentato, cui fa da alter ego il cantautore, ora narratore, ora interprete del ruolo dell’uomo che il protagonista non è ma vorrebbe essere.  Il finale rivela il disvalore umano di entrambe le figure e la sovrapponibilità delle stesse, come a voler chiosare che artefare se stessi non può nascondere a lungo la vera identità di ciascuno di noi.

L’album di Alessio Alessandra

Le 13 canzoni dell’album, progetto discografico che pone al centro la formula del teatro-canzone e da cui è estratto il brano:hanno la comune caratteristica di guardare dentro le persone, descrivendone i tratti umani più nascosti, le debolezze, la capacità di essere corrotti, l’inadeguatezza agli schemi e alle aspettative umane, la tendenza a sfuggire all’interiorità per rifugiarsi nella facile gratificazione della materialità. Tutto ciò ci rende degli animali sociali”, racconta l’artista siculo-piemontese.

L’animale sociale

L’idea di dare al progetto il nome “Animale sociale”, in cui Alessio è affiancato da Giuseppe Rizzo (chitarra), produttore artistico dell’album insieme a Rino Marchese (basso elettrico), Vincenzo Alonzo al pianoforte, Maurizio Gula alla batteria, Ciro Pusateri al sassofono e Daniele Tesauro (fisarmonica, chitarra, synth) è figlia dell’estro di Ettore Ventura, curatore della grafica e della comunicazione sui social. La foto di copertina del cd è opera del fotografo Charley Fazio.

INTERVISTA AD ALESSIO ALESSANDRA

Ciao Alessio, com’è iniziato il tuo amore per la musica?

L’amore per la musica e, specialmente, per la scrittura di canzoni, nasce in adolescenza come una inconsapevole attrazione per mondo fatato e misterioso. Poi, si sviluppa e cresce, diventa consapevole negli anni, sempre più vicino ad una forma di fede, di religiosa necessità di creare, responsabilmente e con una maniacale attenzione all’uso ponderato della parola, che sospinta dalla musica, acquisisce una forza comunicativa imponente (almeno è così che mi piace pensare).

 Cosa ci puoi dire sul tuo nuovo brano?

“Il pavone” è un ritratto di uomini così immotivatamente affascinati da se stessi da non rendersi conto della necessità di migliorarsi ogni giorno, di censurarsi. È una invettiva, seppur divertente, nei confronti della nostra abitudine di prenderci troppo sul serio. È la canzone che rivela senza misteri il mio stile, l’approccio mio più naturale alla descrizione dei fatti umani. Insomma, si sorride ma con un po’ di amaro in bocca.

Qual è il tuo prossimo desiderio?

Io e la musica siamo sempre in stretto contatto, io le chiedo sempre qualcosa e lei mi risponde il più delle volte senza preavviso (anche quando avrei altro a cui pensare). Voglio dire che non posso fare a meno di pensare alla musica e quindi di progettare. Sai, non sento di avere dei desideri ma dei progetti: alcuni di questi sono già in fase di realizzazione (come la realizzazione di un video su un monologo che ho scritto sul tema della discriminazione razziale e l’esportazione del mio progetto cantautorale all’estero). Poi, penso ad un nuovo album … E poi il teatro: ecco, forse il mio più grande desiderio, o progetto che dir si voglia, è eleggere un domicilio (chiedo venia per il gergo mutuato dal mondo del diritto… deformazione professionale) prediletto per la mia musica, appunto il teatro, luogo sacro ove ogni forma d’arte trova pace e rispetto.

Pensi di venire a suonare a Firenze?

Attendo un invito.

ALESSIO ALESSANDRA – Il pavone (official video)