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Ferragosto è vicino, gli italiani sono pronti a vivere quella che si è tramutata in una festa mentale. L’italiano a Ferragosto stacca. Non c’entra l’aspetto religioso, ovvero Santa Maria Assunta; c’entra che l’italiano Ferragosto lo deve fare.

E tra un bagno, una visita fuori porta ed una mangiata quest’anno l’italiano medio conviverà con la Crisi di Governo.

In pieno clima ferragostano tra afa e calura, sembra esser terminata l’era di Giuseppe Conte al Governo dell’italiano. Nella giornata di ieri si è riunito il Senato e la capigruppo della Camera, in una situazione surreale.

La guerra politica è appena iniziata, ma è tutta sulla pelle dell’italiano. Quello che a Ferragosto va al mare e che casomai a votare non ci va perché “tanto cosa vuoi che conti il mio voto”.

L’attuale Ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante il suo intervento in aula al Senato per calendarizzare la relazione del Premier Conte a Palazzo Madama, ha giocato da vero protagonista.

Elmetto in testa, faccia abbronzata da Papeete e dialettica alla mano ha concentrato il suo intervento principalmente contro l’Ex Premier e Senatore Matteo Renzi colpendolo nei suoi punti più deboli. Dalla citazione di Maria Elena Boschi tra le righe, passando per la non paura di andare dai cittadini, ovvero le elezioni anticipate tanto scongiurate dall’ex Sindaco di Firenze e dal PD.

E mentre il suo intervento renzicentrico stava terminando, tra le grida da asilo ed ingiustificabili dei DEM, ha giocato l’attacco decisivo. Ha proposto alla parte gialla del suo Governo di approvare il taglio dei parlamentari e poi, di andare ad elezioni.

Un colpo basso. Salvini e la Lega sfidano il MoVimento nel suo campo. Ed i grillini, alla sprovvista non sanno cosa fare. Infatti, il deejay-ministro esce dall’aula e si concede alla stampa, mentre la Presidente Casellati orchestra le varie voci.

Il Senatore lucchese Marcucci prova ad alzare la cresta e a far sentire la voce del Partito Democratico, ma casca nel retorico. Un discorso da zero a zero che all’italiano sul lettino con la sabbia nel costume, non interessa.

E se Marcucci è da pareggio, il punto più alto si tocca con Loredana De Petris, senatrice di Liberi ed Uguali che nel suo monologo anti-salviniano racconta di come non si può convocare una seduta da uno stabilimento balneare, lamentandosi dell’assenza di molti a causa delle vacanze. Ecco spiegato come la Sinistra vada verso percentuali da prefisso. Il Paese Reale queste cose le soffre e fa bene.

La discussione continua e tra urletti vari ed una Presidente Casellati costretta ad intervenire continuamente, il Senato vota le due proposte di calendarizzazione in maniera negativa. C’è una nuova maggioranza apparente all’orizzonte. Tra i gialli ed i rossi più o meno sbiaditi.

Vedremo che succederà, tra il Senato (il 20) e la Camera il 21. Intanto la discussione per la riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari è Giovedi 22 Agosto, data x per il destino del Governo ed elettorale.

Sicuramente quello che è pronto all’inizio del campionato, se la campagna elettorale fosse la Serie A è Matteo Salvini. Allenato e pronto a girare l’Italia senza paura. E, ogni giorno che passa, i suoi consensi salgono anche grazie a giornate come quella di oggi.

Nel PD si è eclissato il Segretario Zingaretti che, come una meteora è scivolato dietro alla Stella Matteo Renzi, fuoriclasse e leader ma con le idee poco chiare.

Un governo NoTax con i suoi più grandi nemici, porterebbe solo consensi all’altro Matteo, ma sembra non pensarci. O almeno, dice di pensare al Paese.

I Cinque Stelle sono in un limbo. Da una parte continuare con il Verde ed andare a votare, consapevoli del fatto che i consensi sono calati. Dall’altra scegliere i rossi sbiaditi per dare all’Italia un futuro.

Spettatori non paganti Forza Italia e Fratelli d’Italia che, con due posizioni diverse, osservano questa battaglia. Gli uomini e le donne del Cavaliere cercano di salire sul carro del Capitano, consapevoli di avere il gruzzolo per poter dire tanto ma non troppo. Invece, i Meloniani più vicini alla Lega da tempo, aspettano come Quinto Fabio Massimo. Temporeggiatori.

In panchina, invece, ci sono quelli di LeU e i Totiani che per Matteo Salvini contano come i ragazzini della Primavera nelle liste per la Champions League.

Lo scopriremo solo vivendo, come cantava Lucio Battisti, intanto però siamo arrivati a Ferragosto, c’è da festeggiare. E che ce frega di Iva, Finanziaria e possibile elezioni, io c’ho il pedalò prenotato alle 18.00