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Piccoli ma importanti ospiti questa mattina a Palazzo Vecchio. Si tratta di dieci bambini Saharawi, fra quelli ospitati nei comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino.

A organizzare l’incontro Alessandro Martini, assessore ai Rapporti con le comunità religiose, con l’obiettivo di “rafforzare il sostegno della nostra città alla loro lunga e pacifica lotta per l’autodeterminazione”, come ha spiegato. A accogliere i piccoli ambasciatori di pace Serena Perini, presidente del Quartiere 3, Riccardo Bonechi, direttore Caritas e don Sergio Merlini, direttore Centro missionario diocesano.

Il popolo Saharawi è tradizionalmente residente nelle zone del Sahara occidentale tuttavia nonostante i numerosi tentativi di indipendenza risultano ancora sotto il dominio marocchino. Dagli anni ’60 si discute a livello internazionale della costituzione Repubblica Democratica Araba dei Saharawi ovvero da quando l’ONU ha riconosciuto il diritto all’indipendenza per le popolazioni dei paesi colonizzati. La zona fino agli anni ’70 è stata infatti dominio spagnolo. Successivamente alla ritirata della Spagna il Marocco si è opposto all’indipendenza del popolo Saharawi e ha invaso l’area.

“Da sempre il Comune di Firenze sostiene il popolo Saharawi nella sua lotta per la libertà, tutte le persone, tanto più i bambini devono poter vivere nella democrazia e nella pace”, ha commentato Perini.

“Caritas da molti anni compie questo gemellaggio, oggi siamo ben lieti di portare questi bambini in un luogo magnifico come Palazzo Vecchio; da tempo svolgiamo queste iniziative in collaborazione con le Caritas locali di Sesto Fiorentino, Calenzano e Pontassieve che già da un mese hanno accolto 50 bambini”, ha detto Bonechi.

“È fondamentale che ogni anno questi bambini si incontrino con le varie istituzioni cittadine tra queste anche la Chiesa di Firenze, un modo anche per avere una maggiore presa di coscienza della situazione che vive questo popolo”, ha aggiunto don Sergio Merlini.

Il rapporto tra Firenze e questa comunità è di lungo corso, come ha spiegato ha spiegato Sandro Volpe, presidente coordinamento toscano a sostegno della Repubblica Saharawi.“La solidarietà al popolo Saharawi è nata a Firenze nel 1983, quando qui è venuto il primo gruppo di piccoli ambasciatori di pace. – ha fatto presente – Li chiamiamo proprio in questo modo perché attraverso di loro comunichiamo la grande ingiustizia che vive questo popolo e la forte necessità che questa questione, che dura da 44 anni, trovi finalmente una soluzione”