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Arriva al cinema C’era una volta ad Hollywood  il 9° film di Quentin Tarantino, sinceramente facevamo anche a meno

Ormai è passata quasi una settimana da quando ho visto il film e dopo aver litigato con mezzo mondo perchè qui sui social tutti si sentono critici, filosofi, politici,ambientalisti e allenatori di calcio ecco come la penso sul film.

C’era una volta ad Hollywood è un non film dove Tarantino si perde in duemila citazioni inutili e in una ricostruzione maniacale di Hollywood il tutto sullo sfondo della vita di Ricky Dalton (Di Caprio), Sharon Tate (Margot Robbie) e Cliff Booth (Brad Pitt).

Tarantino ci regala almeno 2 ore di assoluto nulla dove vengono presentati i tre personaggi attraverso la loro vita reale: Dalton che sbaglia le battute, Cliff che picchia Bruce Lee e Tate che guarda un suo film con i piedi in bella vista sopra le poltrone.

In queste 2 ore ovviamente ci sono ventimila citazioni che non fanno altro che incasinare la vita dello spettatore e rendere noiso il film senza creare nulla.

Poi tutto si risolve con la classica scena splatter che tutti aspettano solo che dell’amore del cinema e del contrasto fra vecchio modo di fare cinema con i kolossal e quello nuovo con gli attori che rappresentano più l’uomo di strada o del confronto fra il cinema americano e quello europeo di Polanski e degli Spaghetti Western non resta niente perché lo spettatore si è già fracassato e non è riuscito a cogliere l’essenza del film.

In quest’opera Tarantino è come un’adolescente al prima amore che per troppo amore rovina tutto.

Ora che avete letto tutto potete tornare ad adorare il vostro Dio ed eccitarvi perché nel film si evidenzia il rapporto fra cinema e sigarette o perché in una delle duemila scene in cui si vede Hollywood in un cinema c’è Romeo e Giulietta di Zeffirelli.

PS: Sono stato duro, lo so. Tarantino è uno dei più grandi registi viventi e quindi da lui ci si aspetta sempre il meglio, ovvio che se il regista fosse stato un anonimo questo sarebbe un enorme capolavoro dove con le scenografie e la fotografia si toccano picchi altissimi ma qui parliamo di Tarantino e quindi da lui un film così non lo possiamo accettare.