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La droga è solo un problema di consumo? Un’operazione di controllo sui compro-oro stimola una riflessione anche su un aspetto criminale collaterale.

Da parte delle forze dell’ordine la lotta contro il traffico illecito di stupefacenti a Firenze è un affare affrontato con decisione da sempre ma in questi giorni l’azione pare particolarmente intensa e i successi dell’anti-droga sono stati quotidiani. Inoltre, un’operazione di controllo presso i compro oro ha portato a un risultato che dovrebbe far riflettere su un aspetto: il problema della droga non è solo lo spaccio o il suo consumo ma ne esiste almeno un altro collaterale.

Per un’idea di ciò che è avvenuto in questi giorni riepiloghiamo alcuni episodi.

Nella nottata tra martedì 17 e mercoledì 18 settembre la Polizia di stato ha arrestato un quarantenne tunisino scoperto a spacciare in un’abitazione privata Via dell’Agnolo, ove veniva permessa anche la consumazione di droga direttamente sul posto. Poi, in Piazza della Stazione gli Agenti del Commissariato San Giovanni hanno sorpreso un cittadino della Costa d’Avorio con 9 grammi marijuana suddivisi in più involucri e al Parco delle Cascine le Volanti hanno individuato un cittadino del Gambia in possesso di circa 16 grammi di hashish diviso in tre involucri. Sempre nel pomeriggio di martedì 17 il controllo dei cani antidroga della Polizia Municipale in piazzale Vittorio Veneto ha portato al ritrovamento e al sequestro di quattro involucri di pellicola trasparente contenenti oltre 183 grammi di hashish.

Lunedì scorso la Polizia di Stato tra piazza San Jacopino e Via di Novoli ha fermato e denunciato un cittadino marocchino di 27 anni e un 43enne originario della Sicilia perché si erano scambiati una bicicletta nera in cambio di una dose di cocaina. Un’ora prima, gli uomini del Commissariato di Rifredi avevano già denunciato un altro pusher sorpreso all’opera in via Baracchini. Anche quest’ultimo, un cittadino marocchino di 32 anni, è stato denunciato per aver spacciato di una dose di cocaina, mentre il suo cliente, un pisano di 46 anni,  è stato segnalato per detenzione per uso personale di sostanza stupefacente.

Martedì 24 doppio successo per la Polizia Municipale che con i cani ha prima scovato quasi tre etti di hashish nel Parco della Cascine, poi ha partecipato all’operazione degli agenti della squadra antidroga che si è conclusa con l’arresto di uno spacciatore: si tratta di un 32enne nordafricano già noto alle forze dell’ordine che è stato arrestato.

Negli stessi giorni anche gli Agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Toscana hanno ottenuto successi nella lotta contro gli stupefacenti. I poliziotti hanno arrestato un giovane cittadino del Gambia perché occultava all’interno del proprio zainetto 2,280 Kg di marijuana e 215,25 gr. di hashish. Un ulteriore arresto è stato effettuato, presso la Stazione di Firenze Statuto ove un cittadino tunisino di 44 anni, è stato  visto raccogliere del materiale nascosto all’interno di una aiuola dello scalo per poi rapidamente occultarla nel proprio calzino.

Nella notte di giovedì 26 la Squadra Mobile ha arrestato in zona Santa Maria Novella un cittadino gambiano di 25 anni che girava con oltre un etto di marijuana negli slip. Poco dopo la stessa Squadra Mobile ha denunciato un cittadino filippino di 49 anni sorpreso in via Nazionale con addosso 3 dosi di Shaboo, la costosissima droga sintetica in cristalli venduta a centesimi di grammo. Tra la mattina e il primo pomeriggio le unità cinofile della Questura di Firenze hanno rinvenuto e sequestrato oltre un chilo e mezzo di sostanza stupefacente – tra hashish e marijuana – nascosta tra la vegetazione del parco delle Cascine.

Infine la Polizia in 10 giorni ha beccato due volte in zona Porta a Prato lo stesso cittadino marocchino di 30 anni che nascondeva le dosi nel lucchetto della bicicletta. L’episodio ha raggiunto anche l’attenzione della politica con il capogruppo di Fratelli di Italia in Palazzo Vecchio Alessandro Draghi che ha chiesto la galera immediata per l’uomo.

Non andiamo oltre nell’aggiungere episodi a questo elenco già lungo altrimenti rischierebbe di diventare un po’ noioso. Tuttavia, ci serviva per inquadrare il contesto.

La riflessione di questo articolo nasce da un’ultima operazione di controllo effettuata nei confronti di compro-oro. Il controllo era finalizzato a verificare la presenza di refurtiva in questi esercizi. Infatti, è ben probabile che il ladro desideroso di convertire il bottino in denaro si rivolga a queste attività. L’immaginazione vuole che qui venga ritrovata la refurtiva di ladri di appartamento. Ladri che forzano la serratura di casa, entrano, derubano e poi vanno a vendere la refurtiva. A pochi verrebbe immediatamente da pensare che il ladro potrebbe essere una persona di casa, un familiare. Chi vorrebbe mai derubare i propri genitori?

Risalire al ladro che ha venduto la merce presso queste attività è abbastanza semplice perché per legge per ogni acquisto da privati i compro-oro sono obbligati a registrare le generalità del venditore. Così nel corso dell’operazione gli agenti hanno rinvenuto un bracciale in oro che era stato venduto da un giovane fiorentino ad un compro oro dietro il corrispettivo di 350 euro. Le verifiche di polizia hanno ricostruito a ritroso la storia del bracciale e permesso di scoprire che si trattava di un monile di notevole valore affettivo per i suoi genitori. Il figlio aveva sottratto il bracciale a loro insaputa, per ricavarne qualche centinaio di euro. E questo non sarebbe stato l’unico episodio: è di qualche migliaio di euro il valore complessivo dei preziosi che sono stati riconosciuti dai genitori come propri.

Dalle ricostruzioni sembra che il figlio affetto da problemi di tossicodipendenza si procurasse in questo modo il denaro per acquistare la droga.  Ed ecco il punto. Il bisogno di comprare droga obbliga i tossicodipendenti a doversi procurare del denaro velocemente e questo si può tradursi in furti, danni contro il patrimonio. In questo caso persino contro i propri affetti familiari. Quindi da un problema originario “la droga” potrebe crearsene un altro: “il furto“.

A volte siamo portati ad accettare e tollerare oppure semplicemente a non preoccuparci se in città sono presenti spacciatori perchè tanto non ci riguarda: lo vediamo come un problema tra spacciatori e tossici. Ma è davvero così?