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Nel giorno delle celebrazioni dell’alluvione del ’66 nelle sale dello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi il racconto della trasformazione del fiume con la mostra “Arno sicuro. Pulito. Da vivere” e il ricordo del giornalista Marcello Giannini.

E’ nel giorno del 53° anniversario dell’alluvione del 1966 che viene inaugurata la mostra “Arno sicuro. Pulito. Da vivere”, che sarà ospitata fino al 21 novembre presso lo spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi, in Via de’Pucci 16.

E’ un Arno completamente cambiato anche rispetto a pochi anni fa. I lavori che lo hanno riguardato hanno reso il fiume più sicuro ma anche più pulito. Grazie alle tre sale allestite si possono vedere tutti i cambiamenti che sono stati resi possibili grazie all’impegno delle aziende e dei consorzi che operano lungo il corso del fiume. Dalle casse di espansione, al progetto per l’innalzamento della diga di Levane fino alla realizzazione del piano di depurazione che impedisce oggi agli impianti fognari non depurati di scaricare in Arno.

Erano presenti all’inaugurazione il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, l’Assessora all’Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni, il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze Luca Milani, i curatori della mostra Erasmo D’Angelis e Giorgio Federici, il Presidente di Publiacqua e membro del Consiglio Direttivo di Confservizi Cispel Toscana Lorenzo Perra e l’Amministratore Delegato di Acea Stefano Antonio Donnarumma.

L’inaugurazione si è inoltre completata con la consegna della targa ricordo del giornalista RAI Marcello Giannini, autore della cronaca di quei drammatici giorni del 1966, al figlio Cesare.

Il cronista raccontò, durante la diretta delle 14.30, la “voce dell’alluvione” calando dalla finestra dello studio il microfono per registrare lo scorrere dell’acqua, impetuoso, che travolgeva la città.
Così ha ricordato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani:

“L’alluvione di Firenze visse un momento di disattenzione, ma grazie alla professionalità di Giannini, che riuscì a trasmettere l’acqua che correva in Santa Maria Maggiore, quella diretta fu la scossa nazionale, con la conseguente catena di solidarietà”.
“Consegnare oggi una targa commemorativa al figlio di Marcello, Cesare Giannini, significa per noi celebrare quella ‘scossa’ e dire grazie ad un professionista elemento di fiorentinità nei valori più autentici”.

Il figlio, Cesare, ha commentato, commosso, e ringraziato con queste parole:

“Oggi mio padre sarà soddisfatto perché viene ricordato per il fulcro della sua carriera giornalistica”.