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Fine vita. Nencini, i cittadini abbiano il diritto di autodeterminarsi e scegliere in libertà di coscienza.
“Il disegno di legge sul ‘fine vita’ che abbiamo presentato al Senato il mese scorso, consente al cittadino consapevole di autodeterminarsi e operare scelte in piena libertà  di coscienza”.
È quanto ha affermato Riccardo Nencini, senatore e presidente del PSI, durante il convegno che si è svolto oggi a Firenze presso Librerie Universitarie, dal titolo “Tutela della dignità nella fase finale della vita”.
 Il convegno, promosso dalla federazione provinciale e dalla Fgs di Firenze, è stato organizzato per presentare il disegno di legge d’iniziativa dei Senatori Nencini, Cirinnà e altri, “in materia di aiuto medico al morire e tutela della dignità nella fase finale della vita” (modifiche all’art.580 del c.p. e alla legge 22.12.2017 n.219). Nencini ha aggiunto:
“Le scelte prese in piena libertà, tuttavia, necessitano di un servizio sanitario nazionale che consenta a chi lo desidera di godere della piena e perfetta possibilità di decidere: il trattamento deve avvenire in una struttura protetta in grado di valutare dal punto di vista medico-scientifico lo stato della malattia”.
Al convegno è intervenuto Beppino Englaro, presidente dell’associazione “per Eluana”, che ha affermato:
“A fronte della troppa disinformazione su eutanasia e suicidio assistito e in virtù della richiesta di risposte da parte dei cittadini, il legislatore deve far chiarezza: l’autodeterminazione è un diritto fondamentale costituzionale”.
Maurizio Folli, Segretario Metropolitano PSI di Firenze, ha aggiunto:
“sull’Associazione dei medici cattolici: la libertà personale e l’autodeterminazione nella fase finale della vita deve essere garantita da medici che possano attuare la normativa”.
 Al convegno erano presenti anche Donatella Carmi, presidente della Fondazione Italiana Leniterapie; Alfredo Zuppiroli, presidente della Commissione Regionale Bioetica e Antonio Gorgoni, docente della Università di Firenze.