fbpx

Un bilancio con il segno più quello che il Consorzio Vino Chianti chiude al termine del 2019: a metà dicembre le vendite hanno segnato un incremento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e le stime del Consorzio indicano che il trend commerciale positivo proseguirà negli ultimi giorni dell’anno – spinto anche dagli acquisti per le festività- permettendo agli operatori di chiudere l’anno in territorio positivo.

Un segno più che riveste un’importanza particolare in questo momento di mercato complessivamente non felice, soprattutto a livello europeo dove il nostro principale acquirente, la Germania, è di fatto in crisi – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi -. La vendemmia 2019 è andata bene, abbiamo raggiunto l’obiettivo della riduzione del 10% delle quantità che ci eravamo dati per mantenere i magazzini in linea con l’andamento commerciale. Abbiamo magazzini capienti per affrontare il mercato e la qualità 2019 è ottima. Il merito di questo risultati è delle aziende che negli anni scorsi hanno fatto importanti investimenti, come dimostra il fatto che ad oggi il 75% dei vigneti è stato rinnovato”.

Nel 2019 il mercato di riferimento si è confermato quello statunitense, ma segnali molto importanti sono arrivati dalla Cina con volumi in aumento rispetto al 2018. Poche soddisfazioni invece dai tradizionali bacini europei, Germania e Regno Unito. Il segno positivo complessivo, indica comunque che il posizionamento strategico su mercati nuovi riesce a compensare il calo degli importatori storici.

Le nostre aspettative per il 2020 partono da questo quadro – prosegue Busi -. Sicuramente aumenteranno le esportazioni verso la Cina dove si consolideranno i rapporti con nuovi clienti avviati nel 2019. Il mercato cinese è profondamente cambiato: siamo passati da grandi ordinativi spot all’acquisto di quantità più piccole ma con cadenza costante. Questo significa che il mercato sta maturando e che si sta entrando in un’ottica di fidelizzazione verso le nostre etichette: è un buon segnale. L’altra partita alla quale guardiamo con grande attenzione è quella per l’accordo Mercosur: attualmente paghiamo dazi altissimi per vendere i nostri prodotti nei paesi dell’America Latina e il raggiungimento di un accordo con l’Europa per la liberalizzazione dei commerci spalancherebbe per noi degli scenari incredibili, dai quali trarre enormi vantaggi”.