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Il frantoio Buonamici inaugura la prima panchina rossa in area privata. I dati sulla violenza di genere

Firenze, 16 febbraio 2025 – Una panchina rossa per dire no alla violenza sulle donne trova posto per la prima volta in un’area privata nel comune di Fiesole. L’inaugurazione si è svolta sabato 15 febbraio all’interno dell’azienda agricola Buonamici, con la collaborazione dell’Associazione nazionale antiviolenza “Senza veli sulla lingua”. L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di drammatica attualità, sottolineando il ruolo che anche il mondo dell’impresa agricola può avere nella promozione di valori di rispetto e convivenza civile.

I dati sulla violenza di genere, infatti, restano allarmanti. Nel 2024, su un totale di 314 omicidi volontari, quelli avvenuti in ambito familiare o affettivo sono stati 151, con 96 vittime donne. Il fenomeno della violenza di genere non accenna a diminuire, e preoccupano in particolare i cosiddetti “reati spia“, come maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale, spesso precursori di femminicidi. I reati previsti dal “codice rosso” sono in crescita: le violazioni dei provvedimenti di allontanamento e divieto di avvicinamento ai luoghi della vittima sono aumentate del 18%, mentre la costrizione o induzione al matrimonio ha registrato un incremento del 21%. Inoltre, nonostante le chiamate al numero antiviolenza siano aumentate del 37,3%, il 73% delle vittime non denuncia gli episodi di violenza, spesso per paura di ritorsioni.

L’inaugurazione della panchina rossa si è svolta nel giardino esterno del frantoio Buonamici alla presenza di Cesare Buonamici, ceo dell’azienda e presidente di Coldiretti Firenze e Prato. Tra le autorità intervenute, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, la capo di gabinetto della Regione Cristina Manetti, l’ex presidente della Corte d’Assise di Firenze Ettore Nicotra, oltre ad Alessia Bettini per la Metrocittà, l’avvocata e attivista Barbara Felleca, Maria Teresa Ceccherini Guicciardini, esperta di ricerca sull’olio extra vergine d’oliva, e Omar Abdulcadir, presidente di Amsai, associazione medici e sanitari africani.

Cesare Buonamici ha spiegato il significato dell’iniziativa: “Abbiamo voluto trasmettere un messaggio di rispetto, inclusione e convivenza armoniosa, proprio come accade nel nostro oliveto della biodiversità. La nostra azienda è biologica e sostenibile, e crediamo che la diversità sia una ricchezza. Con questa panchina rossa vogliamo dare un segnale di vicinanza e accoglienza: il frantoio non è solo un luogo di produzione, ma anche di incontro e condivisione. Il mondo dell’olio racchiude valori profondi come la pace, e l’olivo, simbolo millenario di vita e armonia, ci insegna a convivere e a superare le prevaricazioni”.

L’inaugurazione è stata seguita dal convegno “La promozione della cultura del rispetto e la biodiversità in natura: simboli etici di ricchezza e pace”, moderato dalla giornalista Patrizia Scotto di Santolo, vicepresidente dell’Associazione “Senza Veli sulla Lingua”. Un evento che ha voluto lanciare un forte segnale di impegno e consapevolezza su un problema che ancora oggi affligge la nostra società.

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