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Miss Keta LIVE domani al Tenax in occasione del suo Tour GALLERIA FOTO

Miss Keta live domani sera alla discoteca Tenax di Firenze in occasione del suo tour che l’ha vista e la vedrà protagonista nei club italiani ed europei, occasione unica per presentare al suo pubblico anche il suo nuovo album uscito lo scorso Gennaio.

Nel suo nuovo album, M¥SS KETA mette in luce le ingiustizie e le questioni irrisolvibili che definiscono la vita moderna. Una quotidianità logorante, dove il caos regna sovrano e l’entropia governa ogni aspetto dell’esistenza. Le réclame invadono ogni spazio, trasformandosi in un loop infinito e l’ultrasaturazione capitalista si infiltra nelle strade e sugli schermi, facendo perdere progressivamente la razionalità.

Il punto è quello di non ritorno: le vite si perdono in un eterno scrolling, un vortice in cui il dito continua a scorrere alla ricerca di qualcosa che non arriva mai. In questo contesto, M¥SS KETA è una guida dallo sguardo unico, offrendo un viaggio che è al tempo stesso allucinogeno e onirico, un’esperienza sonora e visiva che scuote e invita a riflettere.

L’album è frutto di un percorso e di una ricerca anche a livello di suoni e produzione, dove si ritrovano influenze fidget house, synthpop, tecktonik, il mondo sonoro electroclash di Miss Kittin e Felix da Housecat, le influenze dance di Gigi D’Agostino, le melodie visionarie dei Crystal Castles.

M¥SS KETA non si ferma alla musica: il suo lavoro si immerge in un immaginario letterario e visivo che amplia i suoi confini. Le ispirazioni arrivano anche dalle immersioni testuali in libri come Super Eliogabalo di Alberto Arbasino, nei ragionamenti su arte, identità e anonimato ne La Frantumaglia di Elena Ferrante. M¥SS KETA indaga temi complessi come la frammentazione dell’identità, l’alienazione, la decadenza e la fragilità umana. Allo stesso tempo, affronta l’idea di iperrealtà e di come il sistema dei media stia plasmando una realtà artificiale e autonoma, ispirandosi alle riflessioni di Simulacri e Simulazione di Baudrillard e all’opera Mind Invaders di Luther Blissett.

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