Chi di voi sa individuare l’antica cerchia muraria di Firenze?

Firenze antica: una grande storia che non ti immagineresti (II parte)

La scorsa settimana ci eravamo lasciati parlando di come fosse stata fondata la città di Firenze, del perché fosse stata denominata Florentia e del suo primo “patrono”, Marte, dio della guerra.  (Qui il link: https://www.seidifirenzese.it/2018/07/29/origini-storia-firenze/) Quest’oggi invece parleremo dei monumenti e delle strutture che la caratterizzavano. Innanzitutto, parliamo delle sue dimensioni: Florentia non era grandissima,e la cerchia muraria è ancora facilmente intuibile dalla topografia della città, come si può vedere da questa foto.

Come possiamo notare dalla cartina,l’antica Florentia si trovava in quello che nel corso dei secoli è diventato il centro religioso, politico e anche artistico della nostra città, e che il punto in cui si interseca il cardo massimo (attuali Via Roma-Via Calimala) e il decumano massimo (attuali Via Strozzi-Via del Corso) si trova nell’attuale Piazza della Repubblica,dove sorge appunto una colonna detta “dell’Abbondanza”, per via della statua posta su di essa.

Nel corso dei secoli Firenze riuscì a dotarsi di tutte quelle strutture che caratterizzavano la perfetta città romana

Non era una città grandissima, ma nel corso dei secoli riuscì a dotarsi di tutte quelle strutture che caratterizzavano la perfetta città romana. In primis, venne costruito un foro (il centro della città romana), che possiamo press’a poco collocare nella zona di Piazza della Repubblica, dove sorgevano due importantissimi edifici: la Basilica, cioè  il luogo preposto per le udienze del tribunale e per le assemblee pubbliche,e il Tempio della Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva). La città, in seguito, si dotò anche di un acquedotto, che raccoglieva le acque di Monte Morello e le raccoglieva nell’edificio detto “Caput acquae”,che sorgeva nell’attuale Via del Capaccio,il cui nome deriva proprio dall’edifico romano che ivi si trovava.

Una curiosità: Castello, una zona poco fuori Firenze, si chiama così perché appunto in epoca romana vi sorgeva il castellum aquae,il grande serbatoio dal quale poi partiva l’acquedotto diretto in città.

Florentia, poi, si dotò di tutti quei “confort” tipici di una grande città romana: vennero costruiti due stabilimenti termali (uno presso l’attuale Via delle Terme,l’altro in piazza della Signoria) e un teatro, i cui resti sono coperti da Palazzo Vecchio e che, secondo alcune stime, aveva quasi 10.000 posti!

Infine, nel II secolo d.C, la città si dotò di un Anfiteatro, situato fuori dalle mura (attuale zona del quartiere di Santa Croce) e capace di 20.000 spettatori. Quest’ultimo è tra l’altro una delle poche strutture romane che teoricamente è sopravvissuta,in quanto è stato inglobato in molte strutture successive (tra le quali, Palazzo Peruzzi).

La sua pianta è facilmente individuabile

La sua pianta è facilmente individuabile nella cartina della città, in quanto molte vie attuali contornano la vecchia struttura romana: è il caso, per esempio, di Via Torta, cosiddetta a causa del suo andamento curvilineo. La città infine si abbellì con molti templi, di cui ricordo il Tempio di Iside, costruito nel III secolo d.C nella zona dell’attuale Piazza San Firenze.

Tra tutte queste strutture, ne manca una, forse la più importante: il tempio di Marte, la divinità polide! Questo perché i fiorentini, nel Medioevo e nel Rinascimento, consideravano il Battistero di San Giovanni come l’antico tempio, che era stato trasformato in chiesa nel tempo in cui la città si era convertita al Cristianesimo.

Ma quanto c’è di vero in questa storia?

Sappiamo che sicuramente, sotto il Battistero ci siano dei resti di strutture romane, ma sappiamo anche che quelli sono resti di case, alcune addirittura con il pavimento in mosaico. Si può pensare quindi che la storia sia stata creata dai fiorentini per esaltare l’importanza della loro chiesa più importante (almeno fino alla costruzione dell’attuale Duomo), ma che comunque, per l’importanza data alla zona nei secoli successivi, il tempio dovesse sorgere lì nelle vicinanze.

Dalla rubrica “Florentinae Antiquitates” ogni domenica su seidifirenzese.it