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Fino al 15 Gennaio all’Obihall “Dignità autonome di prostituzione” con Alessandro Riccio | INTERVISTA E FOTO

L’artista fiorentino, ha intuito fin da subito quale sarebbe stato il suo futuro: la recitazione e dell’ ispirazione ne ha fatto la sua professione

Alessandro Riccio, attore, regista e docente di recitazione teatrale e cinematografica, uno dei massimi rappresentati della commedia nel panorama toscano, sarà impegnato dal 13 al 15 Gennaio al teatro Obihall di Firenze, nello spettacolo altamente innovativo, Dignità autonome di prostituzione di Luciano Melchionna.

Nella performance l’attore ci sorprenderà nell’attenta analisi e studio nel creare il personaggio del nostro Novecento Giovanni Papini, interpretando una sua lettera. E non a caso che l’intuitivo regista Melchionna ha affidato a Riccio un ruolo vicino alle sue corde.

Alessandro, come è nata la tua passione per l’arte della recitazione? Quando hai capito che volevi farne la tua professione?

Come molti altri colleghi ci si accorge molto presto che è un qualcosa di importante nella tua vita. È un comune denominatore di molti attori la scoperta nei primi anni di avere voglia di farsi guardare, di giocare, di interpretare dei ruoli. Quindi direi fin da subito, da sempre.

Cosa ti ha spinto a fondare la casa di produzione Tedavi ’98, la cui sede è proprio a Firenze?

Fare arte presuppone una collaborazione. E questo vale soprattutto per l’arte del teatro che è collettiva. Avere quindi un punto di riferimento come una società, un’associazione, un gruppo, è uno strumento per raggiungere al meglio l’obiettivo.

Alessandro, sei stato ideatore nonché produttore de Il Mese Mediceo, con il quale hai rappresentato una dinastia al centro della storia per la città di Firenze, i Medici. Quali caratteristiche avevano i “tuoi” Medici?

La caratteristica che ho voluto far emergere è quella di essere umani. La storia ha la tendenza a mitizzare i personaggi storici. Noi, invece, volevamo raccontarli come persone che avevano le nostre stesse passioni, vivevano momenti di eccessi o di grandissima gloria e che comunque sono degli esseri umani con pregi e difetti. Inoltre, da fiorentino amavo molto la dissacrazione ironica e talvolta parodistica di alcuni personaggi. Ciò mi rappresenta ulteriormente nella mia fiorentinità.

Hai la capacità di identificarti in ruoli, periodi e temi diversi tra loro. Come prepari il tuo ruolo? Quali accorgimenti metti in atto per delineare il personaggio?

Insegno da tantissimi anni recitazione ed ho quindi una grande passione per la schematizzazione della metodologia. Ho creato una vera e propria procedura per la creazione del personaggio che passa attraverso una serie di strumenti e passaggi atti a creare il personaggio in tre dimensioni, rendendolo così vero. Alcuni degli strumenti comuni sono la ricerca dell’animale, di immagini evocative, lo studio profondo del rapporto tra psicologia e corporeità perché un corpo influenza la mente e viceversa. Bisogna quindi uscire da sé stessi. Recitare è per me, uscire da sé stessi.

Hai impersonato grandi uomini del passato come Filippo Brunelleschi, Galileo Galilei, Lorenzo il Magnifico. C’è qualche personaggio a cui sei maggiormente legato?

Mi piace oltremodo il personaggio di Stefano Bardini, non molto noto ma importante per Firenze, tanto che nella città esiste il Museo Stefano Bardini. Era un antiquario che sapeva fare bene il suo lavoro. Un personaggio dal carattere alquanto scontroso, burbero, ma così amante della bellezza al punto da riuscire a salvaguardare Firenze in un momento in cui questa stava cambiando.

Sarai in scena dal 13 al 15 Gennaio con Dignità autonome di prostituzione. Un format innovativo, che rompe i tradizionali schemi del teatro. Puoi anticiparci qualcosa sullo spettacolo? Quale sarà il tuo ruolo?

Sono molto felice! Melchionna mi ha dato un ruolo vicino alle mie corde. Interpreterò una lettera di Papini, personaggio controverso che ha scritto in maniera provocatoria – così come lui era – un Manifesto contro lo scuola. Sono contento che Melchionna, regista sensibile e intelligente, abbia intuito che sarei stato capace di lavorare al meglio nella trasfigurazione di un personaggio storico. Sono davvero lieto di partecipare a questo evento che è grandioso per la città perché ha una tradizione bellissima. Ha girato per tutta Italia e non poteva certo mancare a Firenze!

Conclusa l’esperienza di Dignità autonome di Prostituzione quali saranno i tuoi prossimi lavori?

Insieme a Gaia Nanni avremo la prossima produzione al teatro dell’Antella. Affronteremo con H come amore una tematica interessante e delicata, quella della sessualità e disabilità, come facciamo di solito ovvero con leggerezza, con la voglia di far sorridere e ridere anche di situazioni difficili, senza far mancare, ovviamente, il lato più serio e approfondito.

Ad Aprile saremo al Teatro di Rifredi di Firenze, con Sotto Spirito con cui racconteremo un personaggio storico e divertentissimo, Eusapia Palladino, la prima spiritista italiana. Ancora oggi non sappiamo se fosse dotata di poteri mediatici o se fosse semplicemente un’imbrogliona!

C’è qualche sogno che vorresti realizzare?

Amerei fare uno spettacolo con numerosi attori. Anche 60, chiamando tutti i grandissimi e bravissimi interpreti presenti a Firenze. La città è una fucina di grandi artisti, magari meno conosciuti, più schivi, timidi ma veramente molto talentuosi!

Un consiglio che daresti a chi vuole intraprendere una carriera come la tua?

Non seguire nessuno consiglio! Fate la vostra strada. Seguite la vostra ispirazione. Se penso a ciò che mi dicevano da piccolo e quello che ho oggi, veramente, dico che ognuno deve fare la sua strada, il suo percorso. Non si può legiferare sulla vita di nessuno.

Ascolta l’intervista integrale ad Alessandro Riccio