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Successo confermato per la tappa fiorentina del tour dei Litifiba, Piero Pelù e Ghigo Renzulli con Eutopia infiammano di rock il Mandela Forum di Firenze.

Eutopia è l’Eldorado delle idee, una visione immaginaria, un sogno nella testa di chi lotta e non si arrende per difendere le proprie idee. Eutopia è tutto ciò a cui noi dobbiamo aspirare, è l’anima rock dei Litfiba che trasforma Firenze nella capitale di Eutopia con migliaia di persone che per tutto lo spettacolo accompagnano l’inno di protesta di Piero e Ghigo contro i mali del nostro tempo: dalla religione alla politica, dal femminicidio al bullismo passando per la mafia.

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FIRENZE ORE 20.45. Il tempo di prendere una maglietta salutando qualche amico che immancabilmente si incontra in concerto dei Litfiba e poi subito a cercare il nostro posto.Siamo in gradinata, vicino al palco, ci staremo poco, personalmente odio vedere i concerti seduto.

Si va ad un concerto per vivere un’emozione non per ascoltare un disco. Nel mentre che cerco il modo di scendere nella platea, dove si sta in piedi e stipati come carne da macello sui maxischermi scorrono i video dell’associazione MABASTA “Movimento Anti Bullismo”, dal prete anarchico Don Andrea Gallo, Ilaria Cucchi (fratello del ben più noto Stefano, vittima di violenza da parte delle forze dell’ordine) e Gessica Notaro (sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato).

Sono le 21.30 quando si spengono le luci e partono i cori da stadio che accompagnano l’ingresso sul palco della band schierata con Franky “Ciccio” Li Causi (ex Negrita) al basso, Fabrizio “Simoncia” Simoncioni (sound engineer e produttore) alle tastiere e Luca Martelli (dal 2012 alla corte dei “diavoli”) alla batteria. Per ultimi arrivano loro, Ghigo Renzulli e Piero Pelù che al grido di “RAGAZZACCCCIII” apre ufficialmente le porte dell’inferno

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Si parte subito subito con “Lo spettacolo” che apre quelle due ore e mezza circa di liturgia musicale stile dove Piero protesta contro tutte le guerre scagliandosi contro le bombe di Trump, di Putin e di Assad riportando in auge le idee di protesta che hanno fatto grande la storia del rock

La scaletta prosegue con i migliori pezzi della “Trilogia degli Stati” (iniziata nel 2010 con “Stato libero di Litfiba”, passata per “Grande Nazione” nel 2012 e conclusasi col più recente “Eutòpia”), veri e proprio inni di ribellione contro i potenti della terra che senza farsi nessuna remora o morale perseguono i loro obbiettivi personali.

Poi piano piano si parte con un tuffo nel passato partendo da quella “Spirito” che ha scaldato i cuori dei ragazzacci degli anni 90 e che ancora è in grado di far scaldare il pubblico. Il primo apici si tocca però con Tex dove la platea si divide a metà come le acque del mar morto tra chi balla e poga in preda ad un orgasmo mistico e chi si limita a cantare una delle più belle canzoni della storia del rock italiano.

A questo punto sono in pochi che stanno ancora sugli spalti ed in molti cercano di scendere dalla galleria per avvicinarsi sempre più negli inferi della platea dove la festa è partita, d’altronde questi sono i Litfiba.

Si entra poi nella zona hot di “Regina di Cuori” con Piero che cerca la sua miss invitando le presenti  a mostrargli “il davanzale” ci vuole poco perché una bella quarta abbondante accontenti il front man dei Litfiba che la incorona Regina di Cuori della Serata.

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Il sesso si sa conduce al matrimonio ed allora ecco apparire Piero con il mitra in testa che come un vescovo introduce la “Gioconda” (1990), per poi tornare ai ritmi più serrati e quasi psichedelici di “Lacio Drom” (1995), “Gira Nel Mio Cerchio” (1986), e dell’insospettabile medley “Break On Through (to the Other Side)” dei The Doors e “Tequila” (1989) che hanno esaltato le magnifiche capacità della batteria di Luca Martelli.

La comunione liturgica arriva con l’esecuzione di uno dei pezzi più belli della coppia Piero – Ghigo scritto ben 37 anni fa, “El Diabblo” (1990). Pelù chiede a tutti di inginocchiarsi per chiedere la benedizione del rock invocando i Ramones o i Led Zeppelin prima di lasciare spazio all’ultimo brano della serata “Eutopia” e salutando il pubblico con un messaggio chiaro e sincero : “Non smettete mai di sognare, perché tutto è veramente possibile. Ci rivediamo a Eutòpia, ragazzacci!”.