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L’Adorazione dei magi di Leonardo Da Vinci è tornata in esposizione agli Uffizi dopo sei anni di lungo restauro all’opificio delle pietre dure, più brillante di prima

Se siete curiosi e appassionati d’arte potreste sfruttare le vacanze pasquali per godere di un’opera che mancava a Firenze da ben 6 anni. Non un’opera qualsiasi ma quella che è stata la dimostrazione della rivoluzione artistica di Leonardo Da Vinci, l‘Adorazione dei magi che il genio vinciano realizzò trentenne nel 1481 per i monaci agostiniani di San Donato a Scopeto, a Firenze. Il soggetto non era nuovo, la Vergine attorniata dai magi, ma l’ambientazione esterna era del tutto innovativa, come la costruzione prospettica, che grazie al minuzioso restauro è tornata a mostrare l’azzurro del cielo. Il dipinto non è terminato perché l’anno successivo Leonardo si trasferì a Milano, ma l’Adorazione contiene comunque le basi dell’innovazione che egli sviluppò in lavori successivi, come per esempio il fatto che il disegno è realizzato direttamente sulla tavola con olio e tempera e non su carta, come invece era in uso.

Il linguaggio dei gesti

Tutte le figure che circondano la Vergine con bambino esprimono stupore e meraviglia, come attratti dalla loro natura divina, ed è questo che Leonardo introduce di innovativo nella sua arte, anticipando così la realizzazione del Cenacolo avvenuta poco tempo dopo durante il periodo milanese. La tavola dapprima custodita nelle case dei Benci passò quindi nelle collezioni medicee. Quando fu evidente che gli strati sovrapposti di vernice si erano ossidati gli esperti convennero sul fatto che questo poteva compromettere la chiarezza e la buona conservazione dell’opera. Fu allora finanziato il restauro grazie al sostegno economico dell’associazione Amici degli Uffizi, e le analisi compiute ebbero lo scopo di sfatare certe voci che si erano diffuse sul fatto che la tavola non fosse un originale leonardesco al cento per cento ma che lo fosse solo il disegno preparatorio e poi fosse stata conclusa più tardi.

L’artista che “dette veramente alle sue figure il moto et il fiato” come scrisse Vasari nella Vita di Leonardo finalmente torna visibile al pubblico con una delle sue opere più importanti del nostro patrimonio artistico. L’Adorazione è esposta al primo piano della galleria e fa parte di una mostra lei dedicata che durerà fino al 24 settembre 2017, accanto è possibile ammirare la copia dell’opera che un altrettanto insigne artista realizzò nel 1496, Filippo Lippi, il maestro di Botticelli. Al termine di questa mostra in autunno l’Adorazione sarà spostata in una sala dedicata a Leonardo da Vinci al secondo piano, come ha annunciato il direttore degli Uffizi.