A tre anni di distanza dall’ultimo tour “Senza Paura”, la grintosa artista torna a Firenze conquistandola con la sua incredibile e incantevole voce, la sua classe, eleganza e semplicità.
La performance di Giorgia al Nelson Mandela Forum è un’esplosione di magia. Dopo un suggestivo intro musicale, che richiama l’attenzione dei trepidanti presenti, il palcoscenico apparentemente scarno e semplice come d’incanto piano piano si anima: gli schermi prendono vita e, spinti da bracci robotici, iniziano a muoversi in tutte le direzioni. Entra Giorgia, avvolta dalla nebbia e con la sua voce meravigliosa e inconfondibile scalda il pubblico presente intonando Vanità, il secondo singolo estratto da Oronero, decimo disco di inediti. Fin da subito si crea un tutt’uno fra la cantante romana e il pubblico fiorentino che l’accoglie calorosamente con lunghi applausi e urla di gioia.
Un viaggio musicale nel tempo
Vent’anni di carriera vengono ripercorsi in due ore che volano via come un soffio, senza deludere le attese. Lo show è accompagnato dall’esplosione delle luci, il cui gioco di intensità e di colore oltre a sottolineare la figura dell’artista che canta e balla esprimendo il suo talento in piena libertà, evidenzia altresì il racconto dei suoi brani alcuni dei quali animati dalla presenza di due ballerini di popping, i fratelli Ratto, vestiti e dipinti di bianco come i manichini del video di Oronero.
Nello spettacolo tutto è un continuo divenire che spazia dal presente al passato e attraversa con armonia stili musicali diversi ovvero dall’electro pop agli arrangiamenti fra fusion e funk. Ed è con altrettanta naturalezza che Giorgia in apertura di concerto, dai brani Credo e Scelgo ancora Te, estratti da Oronero – album in cui la cantautrice ha voluto condividere, guardando al futuro, anni di emozioni ed esperienze maturate sul campo – passa con disinvoltura al repertorio. Ecco allora i grandi successi come Tu mi porti su, seguito dal medley E poi, Girasole, Come saprei che porta il pubblico alla prima di numerose standing ovation.
Il tributo a Prince
E che forza nell’interpretare il suo brano preferito Sign o’ the times del grande Prince. Subito dopo lascia la scena al bassista e bandleader Sony T– uno dei membri, fino al 1996, dei New Power Generation – che esegue, invece, Let’s go crazy, Kiss e Purple rain, lasciando il pubblico senza fiato.
Un momento di intimità
La voce versatile, ora dolce ora forte, acuta o leggera continua a dialogare in modo sempre più intimo con gli spettatori alquanto partecipi in questo itinerario musicale.Per dimostrare l’amore e la riconoscenza per il suo pubblico Giorgia, visibilmente emozionata, prende tempo e, per la prima ed unica volta, si siede ed intona così Quando una stella muore e Non mi ami.
Era il 1997… un’importante anniversario!
Le corde vocali vibrano poi, per festeggiare – ed anche rendere grazie a Pino Daniele– i 20 anni del disco Mangio Troppa Cioccolata, album prodotto in collaborazione con lo stesso Pino Daniele. Giorgia esegue due brani – non presenti da anni nella setlist– Dimmi dove sei e Un amore da favola. L’emotività è all’apice. Il ricordo del 1997 è presente anche con l’interpretazione magistrale di alcune delle hit più trasmesse in radio come Primavera di Marina Rei, Laura non c’è di Nek, Che male c’è di Pino Daniele.
Giorgia e l’amore del suo pubblico
Il tempo incalza, la voglia di cantare e ballare non diminuisce. Continuano i video, gli scatti fotografici, tutti vorrebbero non far finire questi momenti musicali. Io fra tanti giunge a chiudere la serata. Giorgia è commossa, saluta, manda baci e ringrazia calorosamente il suo pubblico che le ha regalato – come lei stessa afferma – una serata all’insegna dell’amore e dell’affetto.