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Dal “parcheggio selvaggio”  del sindaco Nardella uno spunto per una chiacchierata con Iacopo Melio, in prima linea per un paese più accessibile contro le barriere architettoniche e culturali.

 

Una settimana fa l’auto del nostro sindaco, Dario Nardella, è stato fotografata parcheggiata sulle strisce pedonali e davanti ad una rampa.  La foto del “paparazzo” improvvisato  è quindi divenuta oggetto di dibattito finendo su tutti i media. Un errore, quello del sindaco, che non ha lasciato indifferenti i cittadini e che ci ha fatto venire subito in mente le battaglie di un giovane toscano: Iacopo Melio.  Era Luglio del 2014 e , “a causa” di un articolo sul suo blog, Iacopo Melio diventa il promotore della campagna nazionale di sensibilizzazione #vorreiprendereiltreno“, catturando l’attenzione dei media italiani ed esteri. Nel 2017, invece, la gaffe del sindaco di Firenze ha evidenziato un malcostume estremamente diffuso che per essere sconfitto necessità di una sensibilizzazione diffusa. A mio parere quanto fatto dal sindaco è la conferma della necessità di lavorare sulla gente la quale, purtroppo, tende a compiere azioni simili a quelle di Nardella senza curarsi delle possibili conseguenze. Un problema diffuso risolvibile solo tramite un processo di rivoluzione culturale a tutti i livelli.

1) La gaffe del sindaco Nardella, la cui auto è stata fotografata parcheggiata sulle strisce pedonali, ha riportato alla luce la scarsa attenzione verso la mobilità di chi ha difficoltà motorie. Un errore quello del sindaco; ma oltre le scuse che segnale concreto potrebbe dare una personalità così influente? 

Quello del Sindaco è stato un comportamento sbagliato e purtroppo molto diffuso; un gesto aggravato dal fatto che proviene da un’istituzione che dovrebbe dare il buon esempio. Apprezzabili, come sempre, le scuse e l’ammissione della colpa, per carità, ma trovo inutile un accanimento come semplice capro espiatorio. Avrei preferito però che al gesto scorretto fosse conseguito un provvedimento concreto, magari simbolico, come la donazione dell’equivalente multa a qualche ente o associazione benefica. Un’altra cosa che è mancata, da parte di Nardella, è stata una presa di posizione pubblica e netta contro i parcheggiatori “selvaggi”, portando la discussione nel consiglio: ad esempio, si potrebbero intensificare i controlli sul territorio aumentando il numero delle forze dell’ordine (mai abbastanza) o inasprendo le sanzioni, unico vero provvedimento in grado di educare le persone, purtroppo.

2) Firenze è una città storica, piena di vicoli e vincoli…  cosa suggerisci per rendere fruibile a tutti il centro storico ? 

Credo che la salvaguardia del territorio e della sua “storicità” prescinda da una vite impiantata nel pavimento per costruire una rampa: non è quello che deturpa il paesaggio o la cultura. Rampe e scivoli, marciapiedi da rifare e pavimentazione da sistemare, ascensori da mantenere… Tutte cose che non possiamo dimenticare. Eppure non sappiamo nemmeno quanti siano i negozi realmente accessibili nel centro: è mai stata fatta una mappatura? Si è mai capito quali siano migliorabili e quali no? E perché ancora non si è fatto? Non è sempre una questione di fondi, i soldi si trovano. Le Istituzioni non possono progettare una tranvia completamente accessibile, che collega tutte le zone, se poi le zone stesse non sono visitabili nel quotidiano, dal prendere un caffè al bar all’entrare in farmacia. Infine, manca un’educazione vera e propria, costante, verso i cittadini. Quei cittadini che hanno l’ottimo costume di spostarsi in bici e in moto in città, ma che spesso finiscono col parcheggiare ovunque, per dirne una.

3) Santa Maria Novella sta cambiando i propri marciapiedi, Trenitalia e regione stanno rinnovando il parco rotabili; la Toscana fa qualche passo avanti ma dalle altre regioni che notizie hai? La problematica della mobilità è ugualmente sentita ?

Dico sempre che la periferia è periferia ovunque, ed i centri sono centri ovunque. Non c’è un luogo migliore di un altro, né una classifica di civiltà. Anzi, nonostante i pregiudizi ci sono questioni che al sud vanno molto meglio, come ad esempio la grande organizzazione pugliese per gli stabilimenti balneari accessibili. I passi avanti ci sono, certo, e sono apprezzabili. Ma restiamo ancora assai lontani dal concetto di indipendenza che dovrebbe offrire una città come Firenze, ricca di spunti ed opportunità. Ovviamente la conformazione “storica” non aiuta, e nessuno pretende una gettata di cemento che spiani ogni ostacolo… Ma si può e si deve sempre migliorare.

4) Entrambi abbiamo intrapreso il percorso universitario a Novoli, un polo moderno che fa venire meno molte barriere architettoniche; cosa manca all’UniFi per rendere fruibili tutte le sue strutture ? Come rendere universale il diritto allo studio?

Il nostro polo credo che sia uno dei più accessibili della Toscana, se non il migliore; anche se devo dire che sarebbe strano il contrario dato che è recente. Ciò che manca davvero è un servizio di assistenza allo studente come dei tutor che aiutino ragazzi con difficoltà fisiche importanti, ad esempio, negli spostamenti per andare in facoltà o per spostarsi all’interno di essa. Non va nemmeno trascurata la parte relativa agli  aiuti “materiali” in biblioteca o per un sostegno alla didattica (prendere appunti, andare a lezione quando non è possibile, ecc…). Fortunatamente non ho avuto certe esigenze, ma di certo non avrei saputo come fare se mi fossi ritrovato “parcheggiato” in aula senza riuscire a prendere appunti o organizzare il mio studio in piena autonomia.

I dati infatti sono allarmanti. Il numero di ragazzi disabili che si laurea è infinitamente piccolo rispetto al numero di ragazzi disabili che si iscrive all’università. Segno che non si riesce a portare a termine il percorso di studi anche, o soprattutto, per problemi logistici e organizzativi.

5)Un’ultima domanda  bonus… Nardella ha fatto il ” testa a pinolo”? 

Beh, sì… A questo giro un bel “testa a pinolo” tocca pure a lui, anzi!!! 😉

Nella foto Iacopo Melio, immagine estratta dalla sua pagina Facebook.