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Il Settembre Pratese, con i suoi ospiti nazionali e internazionali, riesce a riempire Piazza Duomo per la quinta sera consecutiva.

Si respira un’aria internazionale nella platea di Piazza Duomo a Prato prima dell’ingresso sulla scena del cantante anglo- ghanese Benjamin Clementine.

UNA STRAORDINARIA APERTURA

Sono le 21 e sul palco sale una ragazza vestita di nero con la chitarra, che esordisce dicendo:”Io sono Alice e quando suono a volte mi chiamano BIRTHH” ed è così che si chiama il talento che introduce Benjamin Clementine nella quinta serata del Settembre Pratese.

BIRTHH è sola sul palco, ma anche se intorno a lei ci fossero altre tremila persone, riuscirebbe lo stesso a catturare l’attenzione con la sua voce delicata, ma allo stesso tempo penetrante.

Può sembrare timida quando presenta i pezzi che farà, poi, però, appena inizia a suonare la chitarra e a cantare, quella timidezza scompare e lascia spazio ad un’incredibile sicurezza scenica.

Il pubblico riveste di applausi questa giovane cantante (e se li merita tutti) e si era quasi scordato che erano lì per sentire il 29enne Clementine.

L’INGRESSO DI BENJAMIN

Sul palco c’è solo un piano avvolto da una luce rossa. Poi davanti al piano si siede l’artista tanto atteso della serata: Benjamin Clementine.

Dalla prima all’ultima canzone si fa riconoscere e apprezzare per la potenza della sua voce, profonda e graffiante.

Ad un certo punto, poi, si alza dallo sgabello di fronte al piano ed insegna al pubblico come intonare le sue canzoni e i fan rispondono con una performance degna di nota ripetendo a cappella il ritornello di qualche canzone.

UN CONCERTO CHE È QUASI UN MUSICAL

È uno spettacolo bello da vedere e ricorda quasi un musical. In secondo piano, le coriste cantano e ballano creando una coreografia piacevole e tutto questo incorniciato da magnifici giochi di luce.

Sicuramente ospitare un artista di questo calibro e di portata internazionale nel suo unico tour toscano, fa onore alla città di Prato.

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