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Arrivano a Lucca  i Rolling Stones per il #NoFilter Tour, in 56mila in città per acclamare  Mick Jagger, Kate Richards, Nick WoodCharlie Watts

L’aria è tiepida, il clima di un estate settembrina che non vuole mollare.  Per le strade, nel centro di Lucca, c’è talmente tanta gente che sembra di essere ad una finale di coppa del mondo. Migliaia di persone accampate lungo le mura di Lucca, le stesse mura che hanno visto crescere l’eterno Puccini oggi sono piene dei 55mila fans dei Rolling Stones.

All’interno del parco, tonnellate di birra raccolte in discariche temporane, fiumane di persone sdraiate al solo e piccoli gruppi di persone abbarbicati sugli alberi ed i bagni chimici per conquistarsi un punto di vista migliore rendono perfetta l’atmosfera dell’attesa del concerto dell’anno.  Terribilmente sbagliata l’apertura del concerto dei The Struts, un’attesa soporifera da oratorio.

Ma quando arrivano loro, sulle note di “Sympathy for the devil” è un momento magico, fragoroso, monumentale. Davanti a noi, in una città che sembra sempre più una piccola Woodstock ci sono i bisnonni del Rock, la leggenda vivente che risponde ad i nomi di Mick Jagger, Kate Richards, Nick WoodCharlie Watts.

Sotto il palco di Lucca ad urlare e dimenarsi ci padri con le figliolette bionde sulle spalla, piccoli hipster adolescenti e moltissimi ex rocchettari attempati, famiglie intere che sono qui solo per loro. Questo No Filters tour è senza filtri, senza effetti speciale e senza scenografia da urlo, era dai tempi di Stripped che le “Pietre Ruzzolanti” non è erano così cariche e vogliose di creare quell’intimità con il pubblico che da un po’ si era persa.

E’ un continuo e costante omaggio all’italia con Mick che parla in italiano quando saluta con un “Siete Ganzissimi” o come quando ci racconta di aver preso un ottimi gelato sul Ponte Vecchio con Theresa May, ma discorsi a parte il vero omaggio arriva con ““Con le mie lacrime” versione italiana della bellissima ballata “As tears go by”. Poco più tardi arrivano però le perle del concerto con una “You can’t always get what you want” in chiave jam sessione dove Nick Wood da sfoggio di un assolo fantastico e la terribile, graffiante ed unica “Paint it Black” che con il suo riff iniziale farebbe saltare anche una statua.

Sul finale come da copione arrivano “Satisfation” e “Brown Sugar” a chiudere la tappa toscana di un tour europeo che si preannuncia come uno dei più belli degli Stones.

Paint Black – Live Lucca

SCALETTA:
“Sympathy for the devil”
“It’s only rock’n’roll (But I like it)”
“Tumbling dice”
“Just your fool”
“Ride ‘em on down”
“Let’s spend the night together”
“Con le mie lacrime/As tears go by”
“You can’t always get what you want”
“Paint it black”
“Honky tonk women”
“Happy”
“Slipping away”
“Miss you”
“Midnight rambler”
“Street fighting man”
“Start me up”
“Brown sugar”
“(I can’t get no) Satisfaction”

“Gimme shelter”
“Jumpin’ Jack flash”