Fuori c’è già aria di Natale, con le strade illuminate dalle decorazioni e con il Lago dei Cigni al Teatro Politeama di Prato.
Ormai per i pratesi è tradizione andare a teatro a vedere il balletto verso gli ultimi di novembre e quest’anno è il turno del Lago dei Cigni del Balletto di San Pietroburgo con il corpo di ballo Saint Petersburg Classical Ballet Tradition.
I ballerini danzano sulle musiche di P.I. Tchaikovsky seguendo le coreografie di Marius Petipa.
Il pubblico è comodamente seduto sulla propria poltroncina, si scambia qualche saluto in qua e là e poi le luci si spengono lentamente per segnare l’inizio dello spettacolo.
Il sipario è ancora chiuso mentre risuona nell’aria il movimento che anticipa il destino da cui i due amanti, il principe Siegfried e Odette, non potranno fuggire.
Il primo atto si apre con un’atmosfera gioiosa di festa al castello e, tra i tutù fluttuanti delle ballerine e le piroette dei ballerini, entra in scena il principe Siegfried, interpretato dal primo ballerino Ernest Latypov.
I ballerini si muovono perfettamente all’unisono e riescono a comunicare al pubblico la storia attraverso il solo movimento del corpo e una mimica sensazionale (e al balletto non è così scontato ed immediato far capire cosa sta succedendo sul palco).
Poi, sulla melodia che più identifica il Lago dei Cigni, si esibisce in un assolo il principe Siegfried e, con lui, si chiude il primo atto.
Il secondo atto si apre, invece, con il malvagio Rothbart e già dal costume che indossa non è difficile identificare il personaggio. Sul palcoscenico, la scenografia con dei giochi di luce e il fumo contribuisce a creare un’atmosfera nefasta.
Il palcoscenico si illumina quando entra in scena nel suo tutù bianco la prima ballerina Natalia Lazebnikova che interpreta il ruolo di Odette.
Le musiche, il modo in cui interagiscono i ballerini tra di loro e come si muovono sul palcoscenico, le scenografie e gli abiti coinvolgono interamente lo spettatore che non può che guardare estasiato queste scene.
Poi arriva la scena decisiva, in cui Siegfried viene stregato da Rothbart e crede quindi di avere di fronte Odette, mentre in realtà si tratta della figlia del mago, Odile. Questo porterà alla morte del cigno che è accompagnato nel suo dolore dai movimenti eleganti e leggeri degli altri cigni.
Siegfried, spinto dal coraggio per l’amore della sua bella Odette, riesce a strappare un’ala di Rothbart che cade a terra e questa sconfitta del male permette ai due amanti di riunirsi.
Uno spettacolo che è valso la pena di essere visto. Tutto, dal corpo dei ballerini ai costumi alle coreografie, faceva vivere l’atmosfera di un mondo magico come quello de Il Lago dei Cigni.