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Dal benzinaio al calzolaio, dalla paninara al maestro di tennis, dall’albergatore vittima del Covid all’infermiere in prima linea nelle terapie intensive, dalla donna uscita vincitrice dalla battaglia col tumore al ragazzo cresciuto coi genitori eroinomani. Undici fiorentini si raccontano a teatro, raccontano la loro vita e le loro intimità, il loro lavoro e le loro passioni. Si mettono a nudo per farsi conoscere e far conoscere un pezzo di città. Persone comuni, persone qualunque ma che non sono affatto persone qualunque, che raccontano la loro vita quotidiana e le battaglie che hanno affrontato e che hanno reso più bella la loro esistenza.

Martedì 29 dicembre e mercoledì 30 dicembre, alle ore 21, sul canale YouTube del Teatro Puccini (https://www.youtube.com/user/teatropuc) si terrà lo spettacolo gratuito, suddiviso in due serate, dal titolo “Storie di Firenze. La nostra città si racconta”, presentato dall’attrice Daniela Morozzi e dal giornalista Jacopo Storni, con le musiche di Stefano Cocco Cantini e la regia di Matteo Marsan. Le storie, che saranno narrate in prima persona sul palcoscenico direttamente dai protagonisti, sono tratte dal blog Storie di Firenze, il primo blog che racconta la storia delle persone che vivono la città, chiunque esse siano.

L’evento, prodotto dalla Stanzone delle apparizioni in collaborazione con l’editore di Storie di Firenze Lorenzo Galli Torrini e col supporto dell’Inverno Fiorentino del Comune, è inserito all’interno della rassegna del Puccini Musica in scena – Teatro e Musica on line. 

“Questo spettacolo – hanno spiegato Daniela Morozzi e Jacopo Storni – vuole essere un regalo e una carezza alla città alla fine di un anno segnato dal dolore. Il miglior regalo che possiamo fare è quello di raccontare l’anima della città attraverso l’anima di chi vive la città, attraverso le storie di vita straordinarie delle persone comuni, storie di vita di quelle persone che ci passano accanto tutti i giorni ma di cui non sappiamo niente, persone che con tenacia e forza di volontà attraversano dolori e riescono a fare della loro vita una vera e propria opera d’arte. Con questo evento le storie di Firenze entrano a teatro e il palco diventa una piazza, un giardino, un ospedale, una strada, un luogo dove le persone sfilano e si incontrano. E così il diventa teatro una città per parlare, conoscersi e ri-conoscersi”.