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Firenze dall’alto,  seconda edizione dall’8 luglio al 23 settembre 10 incontri, 10 punti di vista, 10 esperienze da inedite e privilegiate vedute dai tetti e dalle terrazze di Firenze.

Tra i luoghi scelti, 7 terrazze: quella di Torre San Niccolò, del Palazzo della Borsa, della Casa del Popolo di Settignano. E poi la terrazza del Forte Belvedere, del Caffè del Verone, di Villa Bardini e della Palazzina Indiano Arte. Completano l’elenco il colle di Arcetri, il Giardino delle rose e l’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi. Una rassegna per raccontare la città di oggi e di domani, nel suo rapporto con il territorio, le comunità e le sfide della contemporaneità. Tra gli ospiti: Max Casacci e Stefano Mancuso, Massimo Zamboni, Gabriella Greison, Murubutu & Claver Gold, Bobo Rondelli.

 

Una rassegna di altri punti di vista sul tema delle città, raccontati dalle inedite e privilegiate vedute dai tetti e dalle terrazze di Firenze. Concerti, talk, performance e visite guidate con il racconto stratigrafico della città. Da luglio a settembre 10 incontri, 10 punti di vista, 10 esperienze trasformative di produzione e fruizione culturale. Firenze dall’alto è un progetto strategico dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze ed è organizzato da LAMA Società Cooperativa – Impresa Sociale, in collaborazione con La Scena Muta e – tra le novità di quest’anno – in partnership con Cooperativa Archeologia ed Enjoy Firenze. E sono proprio queste due ultime realtà che inaugurano il programma di Firenze dall’alto. Giovedì 8 luglio, dall’alto del Palazzo della Borsa, gli spettatori potranno beneficiare del racconto degli archeologi e delle guide turistiche specializzate della Cooperativa Archeologia. Il Palazzo sorge infatti in un’area ricca di storia, dove in epoca medievale si trovava l’antico Tiratoio della Trave, gestito dall’Arte della Lana, e dove nel 1770 il Granduca Pietro Leopoldo II istituì la prima Camera di Commercio in Italia, come superamento delle vecchie corporazioni (ore 19 – evento già soldout – per lista d’attesa contattare turismo@archeologia.it o lo 055 5520407). In collaborazione con WorkinFlorence (www.workinflorence.it). Con il suo secondo appuntamento, previsto per giovedì 15 luglio alle 19, Firenze dall’alto si sposta alla terrazza della Casa del Popolo di Settignano. Qui Massimo Zamboni, chitarrista e principale compositore dei CCCP e dei successivi CSI, presenterà il suo libro “La trionferà” (Einaudi): attraverso la storia incredibile di un paesino dell’Emilia dove la fedeltà al Partito era sacra e il vento dalla Russia soffiava forte, Zamboni ci precipita in un’epoca in cui tutto sembrava possibile, persino la rivoluzione. Un evento con brevi incursioni musicali moderato da Michele Rossi a cui si accede con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero” del Comune di Firenze https://bit.ly/PrenotazioniFialtoZamboni. Il racconto del tratto all’estrema punta ovest del parco delle Cascine, alla confluenza dell’Arno con il Mugnone, dove sorge il monumento commemorativo del Rajia di Kolhapu, sarà il fulcro del terzo incontro di Firenze dall’alto previsto per giovedì 22 luglio: PIA, le Cascine e la confluenza di due fiumi – Sulla terrazza della Palazzina Indiano Arte. Dopo anni di abbandono, la Palazzina costruita nel 1871 è ora un luogo di sosta e di contemplazione, dove scoprire la storia di questo tratto del parco delle Cascine e un nuovo rapporto con uno spazio suggestivo recuperato alla fruizione della comunità. In collaborazione con Ristoro dell’Indiano-Palazzina Indiano Arte (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407). Giovedì 29 luglio, invece, Firenze dall’alto giungerà ad Arcetri. Una passeggiata che dal Piazzale del Poggio Imperiale porterà, passando per una serie di notevoli testimonianze storico artistiche, fino al Colle del rinomato Osservatorio Astronomico. La zona è piena di ricordi che richiamano alla mente personaggi come Galileo, scrutatore dell’universo, e Michelangelo, che si adoperò ad innalzare le mura per difendere Firenze dall’assedio posto nel 1529 dalle truppe imperiali. Gli occhi potranno contemplare stupendi panorami, antiche torri e case coloniche sparse sulle collinette, in un continuo contatto con la natura (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407). Il 5 agosto torna il momento della musica. Sulla terrazza del Forte Belvedere, Bobo Rondelli presenta il suo nuovo album “Cuore Libero”, 12 canzoni nate durante questo periodo assurdo che rappresentano un viaggio intimo e profondo dentro ai pensieri e ai ricordi del cantautore, dove i temi ricorrenti sono l’amore, il perdono, lo spazio e l’intero universo. Bobo, in tour da giugno 2021, canterà tutte le nuove canzoni contenute in “Cuore Libero” e i vecchi “ciuchi di battaglia”, come lui ama definire le canzoni più amate dal pubblico. Sul palco, al suo fianco, Claudio Laucci al pianoforte e tastiere: un duo che porterà, per più di un’ora e mezzo, in una dimensione parallela, fatta di risate e pianti, di urla e sussurri (ore 19 – ingresso con p r e n o t a z i o n e e d o n a z i o n e l i b e r a a l l a c a m p a g n a ” D o n a u n a l b e r o ” , i n f o : firenzedallalto1@gmail.com). Il sesto appuntamento di Firenze dall’alto è previsto per giovedì 26 agosto al Giardino delle Rose in compagnia della fisica Gabriella Greison. In “1927 – monologo quantistico”, la Greison racconta i fatti più sconvolgenti, misteriosi, divertenti, umani che hanno fatto nascere la fisica quantistica. Partendo da una famosa foto del 1927 in cui 29 uomini (quasi tutti fisici di cui 17 erano o sarebbero diventati Premi Nobel) sono ritratti in posa, Gabriella Greison ricostruisce gli avvenimenti di quel ritrovo che Einstein chiamò “witches’ Sabbath” (il riposo delle streghe), quando c’è stato il più grande ritrovo di cervelli della storia. Lo spettacolo è la prima rappresentazione teatrale che racconta il ritrovo a Bruxelles di tutti i fisici del XX secolo che hanno fatto nascere quel giorno la fisica quantistica, e quindi il nostro mondo (ore 19 – ingresso con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero”, info: firenzedallalto1@gmail.com). Giovedì 2 settembre, presso l’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi, è invece la volta di “Dante a tempo di rap”. Murubutu e Claver Gold, due degli esponenti più in vista dello storytelling rap italiano, hanno pubblicato Infernvm, un album completamente dedicato all’Inferno di Dante che ha riscosso l’approvazione unanime di critica e pubblico. In occasione delle celebrazioni dell’anno dantesco i due artisti propongono un incontro in bilico fra narrazione e performance musicale, pensato soprattutto per le scuole superiori, istituti culturali e festival, in cui i personaggi della Commedia vengono attualizzati e riletti in relazione a tematiche come dipendenza da sostanze, bullismo, prostituzione, individualismo che sempre più caratterizzano la nostra società contemporanea (ore 19 – ingresso con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero”, info: firenzedallalto1@gmail.com). L’ultimo appuntamento in musica vede infine protagonista Max Casacci, giovedì 9 settembre, sulla Terrazza di Villa Bardini. Il chitarrista e produttore dei Subsonica presenterà il suo ultimo lavoro, ovvero “Earthphonia”, uscito a novembre 2020 per Sugar Music. Da compositore e manipolatore di suoni, Casacci ha intrapreso un progetto in cui i suoni delle città, dei mezzi di trasporto, delle vetture di Formula Uno, biciclette, curve degli stadi, dei mercati, suoni urbani e della natura (Acqua e Pietre). Il live set di presentazione del disco sarà preceduto da un breve talk con lo scrittore, botanico e accademico Stefano Mancuso, che ha collaborato al progetto. In questa occasione il pubblico potrà rivolgere domande all’artista, in modo tale da comprendere, vivere più intensamente un’esperienza, ritmica e sonora unica nel suo genere (ore 19 – ingresso con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero”, info: firenzedallalto1@gmail.com). Il 16 settembre tornano le visite guidate della Cooperativa Archeologia, che stavolta si spostano sulla terrazza del Caffè del Verone. Il locale si trova nella grande loggia affacciata sulla città, il verone, ovvero l’antico stenditoio dell’Istituto degli Innocenti dove, dalla fine del Quattrocento, veniva tesa ad asciugare la biancheria. Durante questa “visita dall’alto”, narreremo la lunga storia del primo orfanatrofio d’Europa, rimasto fedele alle sue origini per quasi sei secoli, una storia che è figlia del Rinascimento stesso. Molti inediti punti di vista si svelano solo da questa prospettiva aerea, riportandoci ad un tempo in cui, in questo luogo, la città diventava rarefatta (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407). Il programma della seconda edizione di Firenze dall’alto si chiude giovedì 23 settembre sulla terrazza della Torre San Niccolò. La sua presenza maestosa, nel cuore dell’Oltrarno ci parla di un tempo lontano, un tempo in cui la città intera era fortificata, da mura lunghissime e possenti. Le mura, costellate di torri e porte, abbracciavano il cuore di Firenze e continuavano idealmente anche sul fiume. Salendo sulla sommità della Torre, ci si accorge immediatamente che vi è uno stretto rapporto che la lega alla gemella sull’altra sponda, la Torre della Zecca. La pescaia che emerge dal fiume disegna una diagonale perfetta e collega direttamente le due Torri, prolungamento delle mura sul fiume, proiezione difensiva che serviva a fermare le imbarcazioni provenienti da fuori città, prima che entrassero nel centro di Firenze. In collaborazione con Direzione Cultura del Comune di Firenze e con Associazione MUS.E