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. L’abbiamo visto per voi in anteprima e non possiamo che consigliarvelo. Assolutamente da vedere, per la genuinità, per le risate e per il gusto del regista e protagonista di fare auto ironia e di raccontare un po’ di sé attraverso il personaggio Leonardo Giustini.

Le disavventure per il giornalista Leonardo Giustini (Leonardo Pieraccioni) iniziano tutte con un semplice messaggio di tre parole: “Sono cambiato. Riproviamoci!”.

È a causa di questo sms, inviato dalla figlia Yolanda (Mariasole Pollio), che il protagonista inizierà un divertente, emozionante e anche doloroso percorso di redenzione che lo porterà ad incontrare quattro delle sue dieci ex storiche. Queste reunion conducono Leonardo Giustini ad esplorare il suo passato e a comprendere i suoi sbagli, le sue mancanze, i suoi difetti. È una traversata nel deserto che lo guideranno finalmente a tentare di rilanciarsi nel presente e nel futuro.

Il messaggio è la scossa che vuole dare la figlia alla vita di un padre che ha tirato i remi in barca per quanto riguarda i sentimenti e che darà nuovo impulso alla vita del genitore.

È una storia che Pieraccioni tiene a precisare essere “quasi” completamente autobiografica. Giunto, infatti, al 13esimo film, dopo il suo esordio di 23 anni fa, il regista e attore toscano ha deciso di regalarsi un “punto della situazione”, ha deciso di raccontare una cosa che conosce fin troppo bene, quella che lui chiama la “maratona del matrimonio”. Quella corsa che molte coppie non riescono a portare in fondo, «fin che morte non vi separi», e che dopo nemmeno 3 anni inevitabilmente tende ad interrompersi per i soliti motivi fondamentali: noia, litigiosità, grandi cambiamenti, gelosia e tradimento.

È un film con un grande cast femminile a partire da Claudia Pandolfi, passando per Gabriella Pession, Elena Cucci, Caterina Murino e Antonia Truppo. Attrici di grandissimo spessore che nei panni delle ex del protagonista riescono a rappresentare bene ogni sfaccettatura del carattere dei loro personaggi, delle loro sofferenze e dei loro cambiamenti. Da sottolineare la bravura della giovanissima Mariasole Pollio che, nonostante i suoi 15 anni, si muove con disinvoltura e recita da vera veterana fatto che ha attirato molti elogi da parte di Pieraccioni.

Il film è costellato da battute e situazioni che scatenano risate genuine, mai banali e scontate. Non è solo un film da ridere ma è un film che rende merito alla bellezza del Mugello e di Prato, dove è stata girata la pellicola, grazie ad una splendida fotografia. È un incredibile spot per questa parte di Toscana. È anche un film che in certi momenti riesce a far commuovere, spinge lo spettatore a riflettere.

Questo film è probabilmente uno dei migliori di Leonardo Pieraccioni e colpisce lo spettatore per la sua genuinità e la sua sincerità. E’ assolutamente da non perdere.

Il consiglio? Andate al cinema, perché “Se son rose…” è il modo giusto per passare una serata spensierata e  gustarlo di fronte al grande schermo ha tutto un altro sapore!