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Firenze ha avuto un brusco risveglio, tremendo.

Una voragine di 200 metri ha inghiottito il lungarno Torrigiani, il più giovane, progettato e costruito per Firenze Capitale.

Una ventina di macchine sono state inghiottite da questa buca, rischiando di far crollare l’argine che fortunatamente ha retto ma si è piegato in maniera pericolosa.

Lo sbigottimento dei residenti e di tutti fiorentini è tanto, palpabile. Erano giorni che si registravano perdite; stamani intorno alle 1.30 il collasso della tubatura, una delle più grandi, di 70mm di diametro. L’acqua ha cominciato a fuoriuscire in maniera copiosa, ha scavato l’asfalto, si è fatta strada nel terreno e alle 6.30 la frana.

Firenze sta subendo le conseguenze, manca l’acqua o scorre con meno intensità in molte zone della città. Le attività economiche, come i parrucchieri hanno avuto problemi con i clienti, Careggi, l’ospedale principale del capoluogo e della regione, ha carenza d’acqua. Le scuole vengono rifornite con le autobotti e molte hanno chiuso prima.

A fare i sopralluoghi, oltre al sindaco Nardella, sono intervenuti il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e il consigliere regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai.

La situazione deve ancora stabilizzarsi. I professionisti della scuola di geologia dell’Università di Firenze sono intervenuti portando l’attrezzatura per monitorare eventuali movimenti in corso. La strumentazione è la stessa di quella utilizzata per la Costa Concordia.