Maurizio Crozza, il comico che da ormai qualche anno viene considerato uno tra i migliori in circolazione, è sbarcato a Firenze portando il suo irresistibile spettacolo al Nelson Mandela Forum.
E’ un Maurizio Crozza incontenibile, mattatore, padrone del palco, come già abbiamo imparato a conoscerlo in questi anni su La7.
Per questo spettacolo, ha fuso insieme le due anime che gli sono state imputate da più commentatori, quella di comico incentrato sull’intrattenimento degli spettatori (quello che va in scena ogni Venerdì con “Il Paese delle meraviglie”) e quella da commentatore politico, fine e tagliente, alle volte spietato (delle copertine di “Di Martedì”).
L’apertura è stata tutta incentrata su Firenze con captatio benevolentiae spezzate da varie battute, riguardanti anche gli attuali fatti di cronaca della nostra città (uno su tutti, la voragine aperta sul lungarno Torrigiani). Non solo; come ovvio, non potevano mancare anche numerose stoccate nei confronti dell’attuale premier, che della nostra città è stato primo cittadino, ormai suo bersaglio preferito. Si sono susseguite tutta una serie di battute a cui i fiorentini hanno risposto con applausi e risate, come ad esempio quando si è soffermato a parlare delle possibili conseguenze del referendum (“Se passa il si, si taglia via mezzo Senato, se passa il no, la Renzi e la Boschi hanno annunciato l’addio alla politica … sai che quasi quasi è un’occasione golosa?! (riferendosi alla possibilità che i personaggi appena citati si possano ritirare dalla scena politica, ndr)”).
Sul palco ha dato fondo a tutto il suo repertorio, passando dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca fino all’imprenditore Diego Della Valle, dallo chef Simone Salvini (altimenti conosciuto come”Germidi Soia”) al manager Corrado Passera, concludendo con l’ormai celebre on. Antonio Razzi, richiesto a più voce dagli spettatori.
Come al suo solito, Maurizio Crozza ha dimostrato una volta di più la sua poliedricità, il suo essere un fine imitatore, con eccezionali doti canore (aprendo, ad esempio, lo spettacolo con una rivisitazione di “New York New York” o portando avanti un duetto nelle vesti del premier Renzi e con se stesso in versione Verdini). Riesce nell’impresa di fare comicità trattando un tema come la politica, che il grande pubblico ritiene noioso o poco interessante. Con la sua maestria, unica, riesce a realizzare un prodotto adatto a tutte le età. Gli spettatori ricoprivano ogni fascia d’età, dai ragazzi fino ai genitori per arrivare ai pensionati.
E’ un Maurizio Crozza che pone le basi del suo spettacolo su una squadra ormai ben consolidata, dal bravissimo, non solo come autore, Andrea Zalone, a Silvano Belfiore, fino a tutti gli altri attori che lo affiancano apparendo di volta in volta.
Unica nota stonata, che non può certamente essere attribuita a lui, è stato il mancato sold out. Chi non è riuscito a venire, si è perso un grande spettacolo, non c’è dubbio.