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Verdini e Bergamini sono gli “stretti collaboratori” di Silvio Berlusconi che hanno condizionato fortemente la classe dirigente fiorentina del partito. Dopo l’addio di Verdini, adesso con la caduta del Cerchio Magico tutto può cambiare di nuovo.

Sembra che il cerchio magico di Forza Italia sia giunto alla fine. I rumors sulla stampa nazionale parlano di ribaltone di Marina, Letta e Confalonieri ai danni di Bergamini, Rossi e Ardesi. Si parla di un altro cambio totale di vertici dopo solo un anno dell’uscita dell’ex-plenipotenziario azzurro Denis Verdini. Così a Firenze potrebbero cambiare ancora una volta gli equilibri all’interno di Forza Italia.

Il precedente.

Le elezioni regionali di un anno fa a Firenze sono state il campo di battaglia tra verdiniani e non. Da una parte, per gli affezionati a Verdini,  l’uscente consigliere regionale Tommaso Villa e dall’altra l’ex capogruppo in Palazzo Vecchio Marco Stella. Tra i due il vincente è il secondo (Marco Stella) che si è aggiudicato un posto in regione.

Nella stessa notte del 31 maggio nel momento in cui iniziavano gli scrutini inizia anche il terremoto dirigenziale in Forza Italia. Il coordinatore regionale del partito, l’on. Massimo Parisi, si dimette. Le dimissioni sono il segno della spaccatura tra un prima e dopo. Un prima rappresentato da Denis Verdini braccio destro (e unico) di Forza Italia. Un dopo con il cerchio magico che gestisce tutta la vita di Silvio Berlusconi.

Il cambio della classe dirigente toscana.

In Toscana con l’addio di Verdini si è trovata l’occasione per sostituire in toto la classe dirigente. Al vertice regionale Stefano Mugnai che ha poi formato tutti i coordinamenti locali. Ogni scelta di Mugnai sembra sia stata però sottoposta al veto della “magica” parlamentare toscana Deborah Bergamini che dall’alto approvava ogni scelta.

Sempre su indicazione del cerchio magico si è passati a destituire i fedeli di Verdini. A Lucca Giovanni Santini è stato sostituito con Maurizio Marchetti. A Firenze Stella ha avuto l’incarico di rappresentare Forza Italia e sostituire Villa nella nomenclatura di partito. Un’operazione che qualche osservatore ha addirittura definito “epurazione”.

Senza Cerchio Magico cambiano gli equilibri. Una polveriera pronta ad esplodere.

Con la caduta del cerchio magico ecco che i nuovi equilibri adesso possono saltare. Firenze è una vera e propria polveriera. Nonostante il tentativo di limitare l’attività degli ex-Verdini a Firenze sono rimasti e numerosi.

La spaccatura tra gli ex-fedeli  e  Verdini è stata netta. Di Denis è rimasto il ricordo dei “bei tempi” ma le nuove scelte renziane non sono state condivise. Così Tommaso Villa ha creato il suo Club Forza Silvio Giglio, è rimasto in Forza Italia e ha creato la sua struttura parallela al partito ufficiale guidato da Marco Stella. E’ questa struttura parallela che rappresenta oggi una bomba pronta ad esplodere.

Mugnai sempre più forte verso il ricoinvolgimento ex-verdini.

Da maggio dell’anno scorso a molti eventi del Club di Tommaso Villa ha partecipato anche Stefano Mugnai, il coordinatore regionale. Una presenza che mostra che tra i due vi è un rapporto di collaborazione (ne avevo parlato anche qua). Fino ad oggi però Stefano Mugnai non ha potuto ufficialmente coinvolgere Villa nella sua squadra.

Il ruolo di Stefano Mugnai non sembra essere minimamente in discussione. In solo un anno di attività il rapporto che è riuscito a creare con il territorio è strepitoso. Partendo dal nulla è riuscito a creare una squadra in ogni comune della regione. Alle prime importante elezioni dopo la sua nomina è riuscito ad ottenere risultati importanti. La vittoria di Grosseto e di Cascina sono due successi che confermano il suo buon lavoro.

E’ la posizione degli ex-verdiniani rimasti in Forza Italia che può cambiare. Mugnai da tempo ha mostrato la sua intenzione di ricoinvolgere tutti gli animi presenti del partito. Il coordinatore regionale forte della sua posizione potrà adesso sfruttare la debolezza del cerchio magico per ricoinvolgere ufficialmente gli ex-verdini. Senza considerare che potrebbe proprio essere qualche nuovo “stretto collaboratore” di Berlusconi a chiedere il ricoinvolgimento di coloro che con le scorse elezioni regionalei sono stati esclusi.