A Firenze, dopo decenni di discussione, sembrava vicino l’ampliamento dell’aeroporto Vespucci. L’opera sta però subendo dei rallentamenti a causa delle perplessità di alcuni sindaci e dei cittadini, preoccupati per la propria salute. Oltre al problema dell’inquinamento, emerge una spaccatura all’interno della sinistra e del centrosinistra e soprattutto del Partito Democratico.
In consiglio regionale in via Cavour e in seno al consiglio comunale in Palazzo Vecchio sono ormai decenni che si parla della realizzazione della nuova pista aeroportuale, parallela all’autostrada, a Peretola.
Il Partito Democratico, a cui si erano aggiunti altri movimenti e forze politiche come Forza Italia, è profondamente convinto dell’effettiva positività di tale ampliamento, ritenendola un’opera essenziale per l’economia di Firenze e della provincia. Vi sarebbe infatti un aumento dei posti di lavoro intorno a questo indotto, che, inoltre, incentiverebbe ancor di più il flusso di turisti e di merci da e per la nostra città.
Questa nuova pista risolverebbe anche un annoso problema che l’aeroporto Amerigo Vespucci si porta avanti dalla sua costruzione: a causa della posizione e della vicinanza di Monte Morello, al primo soffio di vento i voli devono essere dirottati e Peretola si paralizza. Nel 2015 sono stati ben 1016 gli aerei che sono stati deviati e fatti atterrare in piste diverse da quella fiorentina. Nel primo quadrimestre del 2016 invece ben 484.
Questa grande opera andrebbe però a gravare su di un territorio, la Piana, già interessato da numerose tensioni: i residenti di questo territorio, già provati dalla discarica di Case Passerini e dall’autostrada, si ritroverrebbero inoltre in casa non solo il futuro termovalorizzatore ma, anche, una nuova pista d’atterraggio che aumenterebbe in modo esponenziale la partenza e gli arrivi degli aerei. I cittadini sono quindi preoccupati per la qualità dell’aria e per il rischio di un’aumento dell’inquinamento sonoro. Ma non sono i soli. Vi è anche la paura del polo scientifico di Sesto Fiorentino dell’università di Firenze, che potrebbe veder danneggiata la propria attività di ricerca dai decolli e dagli arrivi a poche centinaia di metri dai propri laboratori.
Quello che però si è aperto non è la sola spaccatura tra i cittadini a favore o quelli contrari all’ampliamento dell’aeroporto ma anche e soprattutto una vera e propria scissione all’interno del Pd con tre sindaci (Martini di Poggio a Caiano, Biagioli di Calenzano e Prestanti di Carmignano) che hanno deciso di andare contro le direttive del proprio partito e di affiancare il sindaco di Sesto Fiorentino Falchi nella battaglia contro l’aeroporto. I quattro primi cittadini, insieme, hanno firmato anche una diffida al ministro dell’Ambiente Galletti per chiedergli di rispettare la sentenza del Tar. A questa fronda hanno però risposto altri sindaci del Partito Democratico (Biffoni di Prato, Fossi di Campi, Cristianini di Signa e Bagni di Lastra a Signa) favorevoli invece all’ampiamento dell’aeroporto Vespucci e guidati da un indomito Nardella, che di uno stop a questo progetto non ne vuole sentir parlare.
Questa spaccatura, profonda, all’interno del centrosinistra e della sinistra, già scossa dai temi dell’attualità come il referendum, fa capire quali momenti stia passando il Partito Democratico, soprattutto toscano, ancora sotto shock per i risultati delle ultime tornate comunali. Quello che però si aspetta Firenze e la provincia è che a causa di questo dibattito interno non venga danneggiato il territorio, che ha bisogno di un’amministrazione presente e che affronti di petto le difficoltà che affliggono i cittadini quotidianamente.