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Un atelier immerso nella campagna di Montelupo Fiorentino, l’artista empolese Marco Bagnoli inaugura la sua oasi artistica.

Nato a Empoli nel 1949, Marco Bagnoli,  è un grande artista della contemporaneità che ha esposto le sue opere in giro per l’Italia e l’Europa.  Le sue doti sono state ammirate diverse volte nelle più prestigiose kermesse come alla Biennale di Venezia, o quella di Parigi nonché al De Appel di Amsterdam. Marco Bagnoli è si è espresso a Firenze tramite opere site specific posizionate in molti luoghi simbolo di enorme pregio quali, la basilica di San Miniato al Monte, la Cappella Pazzi nel complesso di Santa Croce e il giardino Boboli.

L’atelier Bagnoli visto dalla strada provinciale di Sammontana

Un oasi artistica nel verde di  Montelupo 

Finalmente, il 5 maggio scorso, l’artista empolese  ha inaugurato il suo studio e atelier nella campagna vicino Firenze, e più precisamente a Sammontana frazione di Montelupo Fiorentino già famoso per la tradizione ceramista. Questo nuovo progetto, realizzato dall’architetto Toti Semerano in collaborazione con l’ artista, non è solo sede di un atelier ma anche studio, showroom e archivio, vicino ai luoghi dove Bagnoli è nato e vissuto, i quali potrebbero giovare di una ventata di novità e contemporaneità. L’edificio balza subito all’occhio poiché si staglia in mezzo al verde e ai vigneti dando una visione d’insieme impressionante. L’intento dell’artista Marco Bagnoli è stato proprio quello di integrare arte, architettura e territorio, a Sammontana quindi lontano dagli ultra inflazionati luoghi dell’arte fiorentina, anche contemporanea.

Sammontana e Marco Bagnoli

Questo Atelier è  un “luogo del cuore” per l’artista, che sorge nella sua terra natia e dove la sua creatività prende forma e vita, dove i visitatori hanno libertà di muoversi tra le opere. L’atelier è anche la sede di una associazione culturale Spazio x tempo, che vede Bagnoli tra i fondatori, per la promozione nella zona delle relazioni tra territorio, arte e impresa. Il nuovo spazio espositivo viene inaugurato con una mostra “Aperture” che vuole chiaramente ripercorrere la carriera di Bagnoli a partire dagli anni settanta, a cura di Pier Luigi Tazzi. Una retrospettiva come a rappresentare un nuovo punto di partenza invece che di arrivo.