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E’ questo il nome scelto per una nuova figura professionale che nasce a Firenze, prima città in Italia a tentare il nuovo progetto, per aiutare le persone, prevalentemente anziane, presenti nei condomini cittadini.

Una figura per combattere la solitudine

L’Assistente di condominio sarà dunque una figura pensata per combattere la solitudine e, soprattutto, per rispondere ai bisogni degli anziani con minori mezzi e problemi di fragilita’. Si tratterà di un pacchetto di servizi indispensabili compresi dal progetto ‘Assistenza domiciliare che prende il nome di Co-care, ideato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e dalla cooperativa sociale Il Girasole, specializzata nei servizi di cura. Sarà l’Assistente dunque a portare a casa la spesa alle persone anziane, a fare le pulizie domestiche, a fare le commissioni fino alla possibile “trasformazione” in infermiere e fisioterapista.

Un grande dominio popolare della Toscana

Il primo palazzo ERP (la figura dell’Assistente di Condominio, è di fatti pensata per essere rivolta agli alloggi popolari) dove verra’ sperimentala l’iniziativa e’ quello di via Dorso Manni Gelli, nel quartiere 2, il piu’ grande condominio popolare della Toscana, dove abitano 45 ultra 70enni e dove i residenti hanno a disposizione una stanza autogestita per gli incontri. Il servizio è assolutamente volontario e verrà svolto da un gruppo di operatori specializzati della cooperativa Il Girasole dopo aver valutato tutte le singole esigente degli abitanti del condominio scelto per la sperimentazione.

Un importante finanziamento

Intervistata l’assessore al Welfare del comune di Firenze ha sottolineato più volte l’importanza del finanziamento ricevuto dalla Cassa di Risparmio fiorentina: “Grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che finanzia il progetto sperimentale dell’assistente di condominio – ha detto l’assessore Sara Funaro – offriamo ai nostri anziani più bisognosi un servizio importante che risponde alle esigenze loro e dei familiari che li assistono. L’assistente di condominio ha un valore fondamentale poiché tra i suoi ‘compiti’ ha anche quello di promuovere la socialità degli anziani favorendo inoltre lo sviluppo di relazioni di buon vicinato. Trovo, infatti, che sia un ottimo antidoto alla solitudine, nemica della salute soprattutto degli anziani”. “Con l’assistente di condominio diamo un servizio che risponde non solo ai bisogni singoli e differenziati degli anziani – ha spiegato Funaro -, ma anche ai bisogni di socializzazione e agendo a livello condominiale ci permette di intervenite stimolando rapporti di buon vicinato”.

Un progetto che fa parte della nostra città

Un bellissimo progetto dunque quello che parte dalla nostra città, ma che non può che farci riflettere sulle carenze di “empatia” che esistono oggi. Sulla mancanza di senso di “responsabilità” verso tutte quelle categorie che avrebbero invece diritto e dovere di avere costantemente i riflettori accesi e puntati. Gli anziani oggi sono spesso lasciati soli, persino dalle proprie famiglie a causa della corsa continua a cui siamo tutti soggetti ai giorni nostri. E così, dove non arriviamo più noi (o dove non vogliamo più arrivare noi) arriva in aiuto al nostro “egoismo” il mondo del volontariato che con questo progetto non solo aiuterà i più bisognosi ma sicuramente ci obbligherà quanto meno a fare i conti con la nostra coscienza e con la frenesia della vita che accettiamo incondizionatamente permettendogli di farci persino dimenticare gli affetti più cari: i nostri “nonni”.