Si ripete anche questa estate l’iniziativa di MUS.E Firenze di aprire le torri della città da giugno a settembre per rendere possibili scalate e visite guidate ai cittadini e ai turisti. Un modo per visitare Firenze da una prospettiva diversa e godere di un panorama nuovo e spettacolare
Le torri medievali visitabili sono quella della Zecca, la Porta Romana, la Torre di San Niccolò e, per la prima volta, il Baluardo a San Giorgio costruito nel 1552, lungo le mura di San Nicolò, la new entry rispetto allo scorso anno. Questo progetto punta a valorizzare le storiche porte e torri delle mura della città, un importante patrimonio architettonico.
Firenze, ricca di Torri Medievali
Firenze è ricca di antiche torri di origine medievale se non addirittura precedenti, come l’unica torre circolare, quella della Pagliazza in piazza Santa Elisabetta, si pensa di origine bizantina. Molte si trovano nel centro storico e avevano scopo difensivo, militare, ovvero le famiglie nobili vi si rifugiavano in caso di faide e battaglie dalle case adiacenti. Successivamente in pieno medioevo molte torri furono adattate ad abitazioni e la stessa torre poteva appartenere ad una società di famiglie nobili alleate. Le case-torri erano così diffuse che facevano apparire la Firenze medievale come l’attuale San Gimignano.
Da non perdere perché …
Le due torri visitabili e la Porta Romana risalgono alla cerchia muraria realizzata tra il 1284 e il 1333 dal grande architetto e urbanista Arnolfo Di Cambio, architetto della cattedrale, di Palazzo dei Propri (Palazzo Vecchio) e della chiesa di Santa Croce. Le porte che permettevano l’accesso alla città, come la Porta Romana, erano ben 9 e poi c’erano le torri difensive e di guardia lungo la cerchia, i baluardi. In quel periodo la città era al massimo splendore dal punto di vista economico e demografico, poche altre città dell’Europa medievale potevano competere con la Firenze a cavallo tra due e trecento.
La Torre di San Niccolò
La Torre di San Niccolò, edificata nel 1345 è l’unica che ha mantenuto l’altezza originale, poiché difesa dal colle di San Miniato. Dalla parte opposta del fiume si trova la Torre della Zecca vecchia, così chiamata quando vi fu trasferita la zecca che anticamente, prima del medioevo, si trovava al posto dell’attuale loggia dei Lanzi in piazza Signoria. Il conio delle monete veniva azionato grazie al flusso dell’acqua dell’Arno, alimentato dalla Pescaia di San Niccolò.