La seconda edizione di #UffiziLive si è conclusa lo scorso martedì 27 settembre, registrando ottimi risultati. L’iniziativa che unisce arti performative con gli spazi e le opere del Museo, ha registrato nelle 18 serate un incremento di pubblico del 94% rispetto alla scorsa edizione. Fanno ancora più impressione i numeri dell’ultima serata che ha visto la partecipazione di 1651 persone, il 260% in più rispetto alla serata conclusiva della scorsa edizione in cui i partecipanti erano stati 461.
Nel complesso delle 18 serate invece i visitatori sono stati 21620, contro i 10966 della scorsa edizione.
Tuttavia non è stata l’ultima serata ad essere quella con più partecipazione, ad aggiudicarsi questo speciale premio è stata la serata del 12 settembre (AD-AR-TE con Tre noccioli del Duecento) con 1677 visitatori.
Alla rassegna 2017 di #UffiziLive hanno partecipato artisti italiani ed internazionali (l’ensemble femminile spagnolo Dolce Rima, il 20 giugno, la violoncellista irlandese Naomi Berrill, l’ 11 luglio, il duo anglo-italiano Etrusca l’ 8 agosto). I dati dei visitatori confermano quanto forte sia stato l’apprezzamento da parte del pubblico.
Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Erick Schmidt ha dichiarato: “Grazie agli artisti che hanno partecipato a questa edizione, selezionati fra oltre 250 candidature, le Gallerie degli Uffizi hanno offerto ai propri visitatori la possibilità di un’esperienza unica: quella di guardare le opere da prospettive del tutto inaspettate, in modo più libero e coinvolgente rispetto alla visita tradizionale. Per la prima volta, l’hip hop è entrato agli Uffizi; un concerto che riproduceva i suoni degli insetti ha dato al pubblico l’impressione di immergersi nel prato della Primavera; ma abbiamo anche potuto ascoltare musica tradizionale negli spazi della mostra “Facciamo presto”, grazie alla quale sono stati raccolti 649.000 euro a favore delle zone terremotate della Regione Marche. Tra le tante occasioni di concreto dialogo fra opere d’arte e esperienze performative dal vivo, ricordiamo musica classica e moderna al violoncello, suonata a sorpresa davanti alle opere, e madrigali seicenteschi eseguiti davanti a Caravaggio e Artemisia Gentileschi. Nel complesso dunque, è stata un’esperienza con ottimi riscontri numerici, dovuti anche al carattere veramente innovativo e sperimentale di un’iniziativa che ha aperto tante nuove possibilità di riflessione sui nostri capolavori”.