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A circa tre mesi dall’arrivo a Firenze delle Mobike, le ormai celebri bici arancio-argento a noleggio, proviamo a fare un punto sulla situazione. Intanto, da dove nasce questo fenomeno? Mobike è un’azienda nata in Cina nel 2015 ed ha sede a Pechino. In Cina al momento opera in più di 160 città

Sono poche invece le città straniere in cui è arrivato il servizio: Singapore (dallo scorso marzo), prima Manchester e poi Londra nel Regno Unito e Firenze e Milano in Italia. Considerando l’enorme successo del servizio, è facile pensare che presto un grande numero di città sparse per il mondo vorranno dare ai propri cittadini la possibilità di usare Mobile.

A Firenze, arriva il Bike Sharing

Ovviamente ci concentriamo su ciò che in questi mesi ha suscitato a Firenze il servizio di bike sharing. Se si pensa che da qualche settimana il servizio è stato introdotto in via sperimentale anche in due comuni limitrofi (Scandicci e Bagno a Ripoli) non si può che dedurre che l’apprezzamento da parte di cittadini e turisti sia alto. I punti di forza del servizio sono sicuramente molti: a cominciare dal prezzo davvero bassissimo (0,30 euro per ogni mezzora), il grande numero di bici sparse per la città e sopratutto la possibilità di non dover per forza lasciarle in parcheggi precisi. Questa infatti è la più grande innovazione rispetto ai servizi di noleggio tradizionale che invece presupponevano l’obbligo di prendere e lasciare la bici in parcheggi specifici dell’azienda. In realtà bisogna dire che questa “libertà” rappresenta anche il potenziale problema, non a caso sono frequenti le lamentele relative alla questione di dove vengono lasciate le biciclette.

I parcheggi ?

Capita infatti che anziché essere lasciate in parcheggi per biciclette e rastrelliere, queste vengano lasciate in luoghi del tutto inappropriati come marciapiedi (d’intralcio ai passanti) oppure in luoghi irraggiungibili o in strade private. L’applicazione per tutelarsi da questi problemi prevede una sorta di “patente a punti”, che teoricamente servirebbe proprio a scoraggiare gli users delle biciclette a farne un cattivo uso. Tuttavia ogni giorno si osservano alcuni disservizi.

Ecco perché un’innovazione straordinaria

Alcune lamentele sono giunte per via delle caratteristiche tecniche dei mezzi, ritenuti troppo pesanti e di non facile guida a causa di vari fattori come le ruote piccole e piene e l’assenza di rapporti (che rendono proibitiva ogni sorta di salita). Nel complesso però è fuori discussione che il servizio rappresenti un’innovazione straordinaria e sicuramente attesa da tempo dai cittadini, che stanchi di una viabilità troppo spesso singhiozzante, possono lasciare la macchina a casa e spostarsi con un mezzo economico ed eco-friendly. Per quanto riguarda il loro corretto uso, si può fare affidamento “solo” sul buon senso e sulla cultura civica degli individui.