Il cantiere dei Nuovi Uffizi procede con l’inaugurazione di un auditorium al pian terreno dedicato a Vasari oltre a quattro sale sulla storia degli Uffizi.
Entusiasta il direttore del complesso museale Eike Schmidt: “L’auditorium, appositamente attrezzato per ospitare conferenze, convegni scientifici, dibattiti pubblici e manifestazioni culturali in un’ampia accezione, lo abbiamo intitolato a Giorgio Vasari perché qui c’è ancora l’architettura vasariana come era stata concepita nel ‘500”.
Non a caso le nuove sale conservano ancora perfettamente il modulo vasariano originale, cioè una grande sala affacciata sul porticato che, assieme a due stanze più piccole, ospitavano in origine le udienze e gli uffici di alcune magistrature fiorentine.
Accanto all’Auditorium Vasari si trovano le quattro nuove sale, recuperate da spazi inutilizzati
Si tratta della Sala dell’Arianna dormiente, la Sala della Fondazione degli Uffizi, la sala dedicata alla fabbrica degli Uffizi ed infine la sala dedicata ad Arata Isozaki, architetto giapponese che nel 1999 vinse assieme ad Andrea Maffei il concorso internazionale sull’uscita degli Uffizi con il progetto della Loggia, ad oggi purtroppo mai realizzato.
La grande opera di Johan Paul Schor: il nuovo acquisto agli Uffizi
Un’altra notizia si è aggiunta poche ore dopo l’inaugurazione dell’Auditorium e delle sale sopra citate. Infatti gli Uffizi hanno acquistato la grande opera di Johan Paul Schor che raffigura Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovanni Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso dell’anno 1664. Opera premiata come “Dipinto più bello della fiera” all’ultima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato a Palazzo Corsini.
Ancora il Direttore Eike Schmidt: “Schor, originario di Innsbruck in Austria, raggiunse fama internazionale a Roma, dove risiedette dal 1640 fino alla morte nel 1679: egli pertanto rappresenta in maniera emblematica la dimensione veramente europea della scena artistica italiana nel periodo barocco. Anche per questo motivo, l’acquisto del dipinto sottolinea la statura nazionale ed europea delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi.”