L’origine della Festa dei Lavoratori
“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”. Questo era lo slogan usato dai lavoratori per migliorare la loro condizione lavorativa.
Nel 1866, la Prima Internazionale stabilisce allora che il limite di ore lavorative legali ammonta ad otto. Tale legge venne poi approvata il 1° maggio 1867 e, per celebrare questo momento così importante per i lavoratori, venne organizzata proprio da diecimila lavoratori a Chicago una manifestazione. Lo stesso giorno 400 mila lavoratori (80 mila di questi solo a Chicago) scioperarono.
Il corteo del 1° maggio è ricordato come un giorno pacifico, mentre non lo furono i giorni seguenti che furono, al contrario, caratterizzati da scioperi e manifestazioni che vennero represse, in alcuni casi anche violentemente, dalla polizia.
Con il passare degli anni, in occasione di questa data, le organizzazioni dei lavoratori incitarono e incoraggiarono sempre di più i lavoratori a non prestare servizio il 1° maggio per migliorare la loro condizione e per far valere i propri diritti agli occhi dei loro padroni. I governi di vari Paesi (si ricorda in Italia nel 1890 il governo Crispi) vietarono qualsiasi forma di manifestazione per evitare disordini.
Ciò che ha reso il 1° maggio la Festa dei Lavoratori di tutti i Paesi è proprio la numerosa partecipazione alle manifestazioni e l’attivismo dei lavoratori di qualsiasi pare del mondo a muoversi per far valore i propri diritti.
Cosa fare in città per il 1° maggio
Il 1° maggio a Firenze potrete assistere al concerto dei “Tre Tenori”, un tributo a Luciano Pavarotti, nell’Auditorium di Santo Stefano al Ponte Vecchio oppure potrete assistere al Trofeo Marzocco. Il Trofeo Marzocco è giunto ormai alla sua XXV Edizione e consiste in un torneo tra gruppi storici di sbandieratori, ovvero ogni compagnia storica che vi parteciperà si esibirà in due esecuzioni accompagnate da musici in Piazza della Signoria.