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Il 27 aprile di quest’anno si è festeggiato i mille anni di San Miniato al Monte, una delle basiliche più importanti di Firenze, non solo per il suo valore religioso, ma anche per il suo valore artistico. Sapevate che vi è un legame tra il Santo omonimo e Piazza Beccaria?

Piazza Beccaria è la prima piazza che si trova percorrendo i viali, arrivando dai lungarni e procedendo in direzione Fortezza da Basso.
Prende il nome dal giurista ed economista milanese Cesare Beccaria che divenne famosissimo per la sua opera giuridica “Dei delitti e delle pene”, con la quale si scagliava contro la pena capitale, che veniva comminata con troppo facilità.

La piazza, progettata dall’architetto Poggi dopo l’abbattimento delle mura, è di forma circolare, rotondeggiante, circondata da grandi palazzoni neo classici.

Al centro della piazza sorge una delle porte che, prima dell’Ottocento, permettevano ai cittadini di entrare ed uscire dalla città. Questo passaggio, da tradizione, si pensa che fosse stato progettato da Arnolfo di Cambio nel 1284 e che nel Cinquecento, con l’introduzione delle armi da fuoco e il cambiamento delle tattiche militari, fu modificato per poter far posto alle prime postazioni riservate ai cannoni.

Vi sono tre lapidi infisse alla porta: una, del 1813, in ricordo del granduca lorenese Ferdinando III, una seconda che segna i dati della primitiva costruzione del passaggio e una terza in ricordo dei morti della Grande Guerra, sotto la quale è stata posta una fontanella.

La porta prende il nome di Porta alla Croce, poiché doveva ricordare l’antichissima Croce che era stata eretta nel punto in cui l’Arno faceva un’ansa e dove si narra che il primo martire fiorentino, San Miniato, fu decapitato.

Piazza Beccaria, dal nome del giurista che contribuì alla soppressione della pena capitale, dunque sorge poco lontano dal luogo in cui il santo fu condannato a morte.

Casualità o ironia tipicamente fiorentina?