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Mercoledì 23 maggio 2018, ore 16:30 
Sala del Buonumore Pietro Grossi (piazza delle Belle Arti 2, Firenze)
Ingresso libero
Che razza di musica. Jazz blues soul e le illusioni del colore, Torino, EDT, 2016.
di Stefano Zenni
Nuovo appuntamento per “Vetrina di libri”, il ciclo di presentazioni con interventi musicali di docenti e studenti del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze che mercoledì 23 maggio ospita in programma il testo Che razza di musica. Jazz blues soul e le illusioni del colore (Torino, EDT, 2016) di Stefano Zenni (Sala del Buonumore Pietro Grossi, ore 16:30 – ingresso libero).
Esiste una “musica nera”? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella “bianca”? Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? A questi e ad altri interrogativi proverà a rispondere proprio Stefano Zenni.
L’autore del libro, insegnante di  Storia del jazz e delle musiche afroamericane presso il Conservatorio di Bologna e Firenze, interagirà con il pubblico con alcuni esempi musicali al fine di facilitare la comprensione del testo.
Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un “colore”, e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia swingare con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale? Con il suo libro Stefano Zenni affronta per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. Per farlo fa riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, e introduce stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana. Attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostra che la musica sa essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione classificatoria.
Per ulteriori informazioni e programma completo www.conservatorio.firenze.it, infoline al numero 055.2989311
 
Stefano Zenni (Chieti, 1962) insegna Storia del jazz e delle musiche afroamericane presso il Conservatorio di Bologna e Firenze. Tra i suoi volumi, I segreti del jazz (2008), Storia del jazz. Una prospettiva globale (2012) e monografie su Armstrong, Hancock e Mingus. È direttore artistico MetJazz a Prato e per cinque anni del Torino Jazz Festival. Tiene da anni le Lezioni di jazz presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Collabora con Rai Radio3.