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Nella prima settimana di Giugno, il Quartiere 3 della città di Firenze ha ufficialmente firmato un protocollo d’intesa, finalizzato a promuovere un percorso d’integrazione rivolto ai giovani richiedenti asilo ospitati presso la struttura di Via Uguccione della Fagiola. Insieme al Consiglio del Quartiere 3, si sono impegnate nella firma del protocollo anche dodici associazioni da sempre attive sul territorio.

Il progetto

Il progetto è stato ideato e promosso dalla Cooperativa Il Cenacolo, che gestisce la struttura ospitante e favorisce tutte le iniziative promosse per l’inserimento dei richiedenti asilo.

Esso si comporrà di percorsi formativi di varia natura volti ad un maggiore e più efficace inserimento sul territorio. Si parla, ad esempio, di percorsi di alfabetizzazione (sia di primo che di secondo livello) per l’apprendimento della lingua italiana e finalizzati al conseguimento della licenza media. Ma non solo, il progetto prevede inoltre alcuni progetti di socializzazione che spaziano da attività sportive ad attività culturali che prevedono laboratori artistici, musicali e teatrali.

La cooperativa, inoltre, si impegnerà a favorire dei momenti di confronto e verifica riguardanti tutti i progetti svolti e le attività realizzate, per tirare le somme sugli obbiettivi raggiunti, fornire spazi per attività rivolte alla collettività e dare loro maggior visibilità.

Le parole del presidente Esposito

Entusiaste sono state le parole di Alfredo Esposito, attuale presidente del Quartiere 3.Una bella iniziativa, di cui è capofila la Cooperativa Il Cenacolo che si è impegnata in questi anni per accogliere ed inserire i giovani stranieri.” ha detto “Un impegno importante portato avanti insieme ad altre associazioni, che fanno parte della nostra rete di solidarietà, per dare a questi ragazzi un futuro di integrazione vera nella nostra comunità.” ha, poi aggiunto “I ragazzi ospiti presso la struttura sono una ventina, le associazioni che hanno aderito al progetto sono circa tredici o quattordici, quindi credo che possa esserci lo spazio sufficiente per fare proposte adeguate ad ognuno di questi ragazzi.

Le parole dell’assessore Funaro

Molto entusiasta è stato anche l’assessore al welfare, Sara Funaro. “Se vogliamo lavorare in maniera seria e attenta sui percorsi di inclusione e integrazione e sulla conoscenza reciproca, il modo migliore per farlo è attraverso le attività che promuovono i rapporti tra i ragazzi accolti in struttura e il territorio che la circonda” ha affermato “È solo attraverso i meccanismi partecipativi e le attività di volontariato che si riesce a lanciare un messaggio positivo in un momento storico molto particolare come quello che stiamo vivendo.

 

                                            Graziano Davoli