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Firenze e i suoi santi (II parte)

Torniamo, anche questa domenica, a parlare di quei santi che, essendo fiorentini, hanno contribuito allo sviluppo storico, sociale ed artistico della nostra città. La scorsa volta parlammo dei primi santi veri santi fiorentini, cioè San Zanobi e San Miniato. Oggi parleremo di santi vissuti in epoche già più vicine alla nostra.

In molti si scordano che a Firenze, nel 1233, nacque un ordine mendicante, su modello di quello francescano e domenicano: l’Ordine dei servi di Maria. Quest’ordine può considerarsi una “creatura” totalmente fiorentina in quanto,oltre ad essere nato a Firenze, fu creato per opera di sette fiorentini, che in seguito vennero appunto chiamati i “sette santi fondatori”. Di loro, le varie agiografie riportano pure i nomi: Bonfiglio dei Monaldi, Bonagiunta Manetti, Manetto dell’Antella, Amideo degli Amidei, Uguccio degli Uguccioni, Sostegno dei Sostegni e Alessio dei Falconieri.

Ma chi erano queste persone e cosa le spinse a fondare quest’importantissimo ordine?

Le agiografie, tra le quali ricordiamo la “Legenda de Origine Ordinis Servorum Virginis Mariae”, la quale racconta proprio della nascita dell’ordine, ci narrano che all’inizio del Duecento Firenze, ormai diventata una delle città più importanti d’Italia e d’Europa, era sconvolta da guerre interne ed esterne: la città combatteva contro le altre città toscane per il predominio sulla regione e al suo interno era dilaniata dalle lotte delle varie fazioni politiche che si contendevano il potere cittadino. In questa situazione critica si racconta che a sette uomini d’origine nobile apparve la Madonna, addolorata e vestita di nero. Impressionati da tale visione, questi nobiluomini decisero di riunirsi in una congregazione per contemplare e adorare la Madonna. Decisero quindi di abbandonare le proprie famiglie e le proprie ricchezze, che donarono in larga parte ai poveri e alle tante chiese della Firenze medioevale, e di vestire di nero, come la Madonna nell’apparizione.

Divennero subito molto famosi tra i cittadini, tant’è che si racconta che venivano continuamente disturbati nella loro opera di contemplazione da innumerevoli visitatori, che andavano da loro chiedendo grazie e benedizioni. Per evitare queste “distrazioni”, i sette si ritirarono su un monte presso Firenze, dove fondarono il famoso convento di Monte Senario, tutt’oggi meta di pellegrini ed escursionisti. Lì la Madonna apparve loro di nuovo, sempre vestita di nero ma stavolta accompagnata da uno di spiriti; a questa visione i sette santi fondatori capirono che dovevano fondare un ordine, l’ordine dei Servi di Maria appunto, adottando come regola dell’ordine quella di Sant’Agostino.

Nel 1250 l’ordine torno di nuovo a Firenze

Nel 1250, poi, l’ordine tornò di nuovo a Firenze, e si stabilì presso l’allora Santa Maria di Cafaggio, un vecchio oratorio costruito nel XI secolo dalla famosa contessa Matilde di Canossa per ringraziare la Madonna di aver posto fine all’assedio delle truppe di Enrico IV; la scelta non fu casuale, in quanto si dice che la prima apparizione della Santa Vergine ai sette nobiluomini accade proprio lì, l’8 settembre del 1233. Con il tempo, poi, quel piccolo oratorio si sarebbe ingrandito, diventando l’attuale Basilica della Santissima Annunziata, una delle chiese più importanti di tutta Firenze a livello artistico e religioso.