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Curiosità su Santa Maria del Fiore (parte I)

Firenze,una delle città d’arte più importanti del mondo, è famosa per svariati monumenti, che ogni anno vengono visitati da milioni di turisti: il Palazzo della Signoria, con gli affreschi di Vasari e Bronzino; Palazzo Pitti, con la sua bellissima collezione di quadri accumulati dai Medici nel corso dei secoli; la Basilica di San Lorenzo, con le sue due sagrestie e le statue di Michelangelo. Tuttavia,non possiamo negare che il monumento più importante della città è il suo duomo, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

È innegabile che da quando fu consacrata, nel 1436, sia diventata il simbolo della potenza e dell’importanza della città, con quella enorme cupola (la più grande mai costruita in muratura) che, secondo Leon Battista Alberti, sembrava “sì grande, erta sopra e’ cieli, ampla da coprire con sua ombra tutti e’ popoli toscani”.

Come ho già potuto dire in articoli precedenti su questa rubrica, l’attuale Duomo non è sempre stata la cattedrale di Firenze: la prima, infatti, è stata San Lorenzo, consacrata nel IV secolo d.C da San Zanobi e Sant’Ambrogio, mentre la seconda è stata Santa Reparata, che sorgeva dove oggi sorge il duomo. È innegabile che Santa Reparata sia stata molto amata dai fiorentini, che la abbellirono riccamente per secoli, fino a quando,alla fine del XIII secolo, non si accorsero che era troppo piccola e rozza per una città così importante e perciò, nel 1293, il comune decise di demolirla per costruirne una più grande.

I lavori, gli espropri e i Bischeri

A dirigere i lavori venne chiamato Arnolfo di Cambio, all’epoca uno dei più grandi architetti e scultori d’Europa, il quale ideò un progetto imponente per la nuova cattedrale, che, oltre che essere più grande della precedente, doveva essere sormontata da una grande cupola, che avrebbe dovuto rivaleggiare con le altre due cupole dell’epoca: quella del Pantheon a Roma e quella di Santa Sofia a Costantinopoli.

I lavori iniziarono l’8 settembre del 1296 e i muri della nuova cattedrale vennero costruiti tutt’intorno a Santa Reparata, che continuò ad essere usata per le celebrazioni religiose fino a metà del Trecento. Il cantiere, che si sarebbe chiuso solo nel CV secolo, occupava un’ampia area della città, prima abitata; per creare lo spazio necessario alla costruzione della cattedrale, il comune fu costretto a comprare o espropriare gli edifici preesistenti ed è proprio in questo contesto che si inserisce e l’episodio della famiglia Bischeri, dal quale poi sarebbe scaturito il famoso appellativo tipicamente fiorentino.

Nonostante l’imponenza dei lavori, il cantiere venne interrotto nel 1302, a causa della morte di Arnolfo di Cambio, e per trent’anni sarebbe rimasto fermo. Nel 1302, erano stati completati solo la facciata e i muri laterali con annesse decorazioni.

L’aneddoto del bue

Le decorazioni del Duomo, che tutt’oggi affascinano i visitatori stranieri, sono molto particolare e piene di aneddoti divertenti: il più particolare riguarda una testa marmorea di bue, che si trova lungo la fiancata sinistra di Santa Maria del Fiore. Secondo la leggenda, la testa fu messa da un capomastro del cantiere in direzione della casa di un fornaio. Il capo mastro, infatti, aveva avuto una relazione adultera con la moglie del fornaio, che, scoperta la tresca, aveva deciso di denunciare entrambi per adulterio. Il capo mastro decise di troncare la relazione, ma decise di vendicarsi posizionando questa testa di vacca in direzione della casa del fornaio, affinché si ricordasse ogni giorno del tradimento della moglie.

Tuttavia, nonostante la divertente storiella, è più lecito pensare che tale scultura sia stata messa o in onore dei buoi che hanno aiutato nella costruzione del duomo o come riferimento a San Luca Evangelista, il cui simbolo è appunto il bue.