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Ferrone, al confine tra Impruneta e Greve, Leonardo Chiti produce un prodotto unico al mondo: il cotto.

Cosa rende unici tetti del centro storico Firenze? Cosa dà loro quel colore che solo a Firenze si vede? Il cotto. Un prodotto dalle proprietà fisiche ineguagliabili. Un prodotto che dura, che resiste alle stagioni. Un prodotto realizzato da mani sapienti, come quelle di Leonardo, proprietario della Terrecotte Del Chianti Di Carlo Chiti al Ferrone.

Dai mattoni alle giare, passando per pavimenti e rivestimenti. Fondata nel 1980 e risollevata da Leonardo negli anni 2000 la fabbrica Chiti concilia una produzione di stampo artigianale con le necessità dettate dalla competizione sul mercato globale.

Fare impresa per Leonardo è stato un vero e proprio percorso ad ostacoli. “Prima del 2006 ci lavoravano 40 persone, precisamente 38. Oggi siamo in tre”. La crisi ha colpito duramente il settore dell’edilizia e di conseguenza il cotto ha subito brusche ripercussioni. In più come Leonardo stesso sottolinea.

Terracotte Chiti al Ferrone

Negli ultimi anni infatti molte fabbriche di cotto hanno dovuto varare tagli sanguinosi al personale per cercare di sopravvivere. Una ditta come la Sannini è stata messa in liquidazione e successivamente rilevata dalla Manetti Gusmano. Si è salvato chi ha puntato su fette specifiche di mercato, ritagliandosi un margine di sopravvivenza.

Leonardo fa parte di quel popolo in continua erosione di coraggiosi e folli che nonostante gli ostacoli della burocrazia, nonostante l’indifferenza della politica rischiano. E non lo fanno solo per arricchirsi; il denaro non è tutto per loro. Non si fa un prodotto artigianale senza amore per quel che si fa. Lo fanno perché si sentono i continuatori di una tradizione secolare, i depositari di un sapere (know-how) che non vogliono svanisca. Lo fanno per dar lavoro alle persone: un lavoro dignitoso e creativo. “Si dovrebbe valorizzare di più” confida ma “nessuno fa nulla” chiude sconsolato.

per info e-mail:leonardo.chiti@virgilio.it