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Il consigliere e capogruppo di Fratelli d’Italia al Quartiere 2, Simone Sollazzo, ci attende nella sede di Fratelli d’Italia e Casaggì in via Frusa, proprio a due passi dallo stadio Franchi, oggi più che mai al centro dell’attenzione mediatica e non solo.

Restyling, nuovo stadio alla Mercafir oppure nuovo impianto sportivo addirittura al di fuori del comune di Firenze. Queste sono le scelte che sono state portate avanti in questi giorni, con il presidente Commisso sempre più intenzionato a dotare la Fiorentina di una nuova casa all’avanguardia, adeguata ai tempi moderni.

“Come Fdi, siamo assolutamente a favore del restyling del Franchi e auspichiamo che, alla fine, la nuova proprietà possa prendere questa decisione” dichiara il consigliere Sollazzo.

“Sono vari i motivi che mi portano ad auspicare questa scelta, il primo dei quali è quello sentimentale. La Fiorentina è nata a Campo di Marte ed ha sempre giocato qui. La storia della costruzione dello stadio Franchi è romantica: il marchese Ridolfi, pur di costruirlo e renderlo grande quanto sognava e quanto meritava Firenze, veniva di notte, di nascosto, a spostare i paletti in modo da allargare la porzione di terreno che il genio militare aveva adibito per la costruzione del nuovo impianto sportivo. Sono inoltre profondamente legato al Franchi, i miei primi ricordi da tifoso sono proprio connessi alla curva Fiesole e vedere la Viola giocare lontano da Campo di Marte mi farebbe strano”.

Ed un secondo motivo?

“Il secondo è un motivo puramente economico, la Fiorentina versa un canone per usufruire dello stadio, canone che serve a mantenere la struttura. Fosse costruito un nuovo impianto altrove, con quali fondi il comune riuscirebbe a fare i lavori di ordinaria manutenzione che servirebbero al Franchi? Inoltre, se la Viola non giocasse più a Campo di Marte, con la conseguenza di non attirare tutte le volte migliaia di tifosi nella zona, il rischio sarebbe quello di mettere in ginocchio le tante piccole e medie imprese (bar e ristoranti ma non solo) che ruotano attorno al Franchi”.

Il restyling, quindi, per lei è la soluzione?

È sicuramente un’opzione da prendere in considerazione, sarebbe l’ideale. Basti solo pensare che in tanti si sono mossi a sostegno del rifacimento del Franchi. Dai giornalisti (Fiesole e Catola su tutti) fino ad una petizione sottoscritta da 300 persone. Sono stati portati avanti anche 2 grossi progetti in questo senso. Il primo, quello Casamonti, che è stato presentato al grande pubblico ma che, purtroppo, non è fattibile perché prevede l’abbattimento delle due curve, cosa che la Soprintendenza non permetterebbe. Il secondo, il progetto “BCB”, che deve essere ancora ufficialmente presentato, propone un restyling dal costo di 120 milioni di euro e della durata di 3 anni. Prevede la creazione di un parcheggio sotterraneo di 3000 posti auto (sotto l’attuale centro sportivo della Fiorentina), l’edificazione di centri commerciali e la creazione di due nuove curve adiacenti a quelle storiche, in modo tale da non doverle abbattere e nel mentre consentire l’avvicinamento degli spalti al terreno di gioco”.

Il presidente Commisso, con i dieci punti del sindaco Nardella, sembra sempre più propenso alla costruzione di un nuovo stadio nei pressi della Mercafir. Cosa ne pensa?

L’attuale proprietà della squadra, la famiglia Commisso, è una proprietà seria con tanta voglia di fare per il bene della Fiorentina, dei suoi tifosi e anche di Firenze. Nel caso dovesse decidere di costruire un nuovo stadio in un’altra zona che non sia Campo di Marte non sarei certo contrario, l’importante però è che questo sia costruito dentro i confini del comune di Firenze. Di tutta questa situazione, però, mi sorgono delle domande. Ad esempio, perché solo adesso Nardella ha proposto questi famosi 10 punti? Non poteva farlo già prima? Perché decidere di vendere i terreni della Mercafir ora?”

Oltre a formulare la domanda, ha pensato anche a dare ad una risposta a questi quesiti?

“Certamente. Nardella si è trovato con le spalle al muro sia a causa di una proprietà che ha voglia di fare e che non ha intenzione di essere paralizzata dalla mala politica e dalla burocrazia e sia a causa del fuoco amico dei sindaci della piana. Questi primi cittadini, che, ricordo, sono appartenenti allo stesso partito di Nardella, hanno fiutato, al contrario del nostro sindaco, l’affare e hanno portato o stanno provando a portare a termine un’operazione ambiziosa come quella di portare la Fiorentina nei propri comuni.

Nardella, infatti, con il suo immobilismo è riuscito a farsi soffiare sotto il naso l’affare del centro sportivo, che nascerà a Bagno a Ripoli e che ha già prodotto una valorizzazione degli esercizi pubblici antistanti l’area e ha già fatto aumentare il valore delle case nei dintorni”.

“Nel caso di un trasferimento della Fiorentina, la mia preoccupazione è che il Franchi possa diventare come il Filadelfia di Torino o il Flaminio di Roma, zone di degrado e spaccio. Tra l’altro, mentre lo stadio romano sorge in una posizione totalmente periferica della città e quindi l’impatto negativo è più mitigato, il Franchi invece è al centro di una zona altamente residenziale. L’abbandono di un tale edificio, con le sue potenziali conseguenze negative che ho accennato prima, potrebbe quindi determinare una situazione esplosiva. L’augurio è che, in caso di nuovo stadio, l’amministrazione possa pensare ad un piano b per il nostro Franchi” conclude Sollazzo.