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Aperta agli Uffizi la sala dedicata alle opere giovanili di Leonardo da Vinci

E’ stata aperta, lo scorso Luglio presso la Galleria degli Uffizi, una nuova sala interamente dedicata alle opere giovanili di Leonardo da Vinci. L’iniziativa, che si è avvalsa degli allestimenti dell’architetto Antonio Gogoli e ha ricevuto il sostegno delle associazioni Amici degli Uffizi e Friends of the Uffizi Galleries, è frutto del successo riscosso dalle tre iniziative precedentemente organizzate: il riallestimento delle opere del Caravaggio e del ‘600 (avvenuto lo scorso Febbraio) e le sale dedicate a Michelangelo Buonarroti e quella dedicata a Raffaello Sanzio (aperte lo scorso Giugno).

Le opere di Leonardo da Vinci

Le opere riportate nella sala, risalgono agli anni’70 e ai primi anni ’80 del ‘400. Un lasso di tempo che si apre con un giovane Leonardo apprendista presso la bottega di Andrea del Verrocchio e si chiude con la sua partenza alla volta di Milano, per entrare al servizio del Signore della città, Ludovico Maria Sforza detto il Moro. Queste sono: il Battesimo di Cristo, l’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi.

Battesimo di Cristo

La prima opera che è possibile ammirare, entrando da sinistra, è il Battesimo di Cristo. Il dipinto è stato realizzato da Leonardo insieme al Verrocchio tra il 1475 e il 1478 per il . L’opera rivela alcune caratteristiche che poi saranno il tratto distintivo della pittura di Leonardo; tra queste vi è sicuramente la pittura ad olio, grazie alla quale è possibile ottenere più efficacemente l’effetto della sfumatura e dell’ombreggiatura. Particolarmente degno di nota è l’angelo di Leonardo, quello in basso a sinistra che regge la tunica di Gesù, dipinto con una tale maestria che, secondo il racconto di Giorgio Vasari, il Verrocchio vedendolo si rese conto dell’abilità superiore di Leonardo e decise di abbandonare la pittura.

Annunciazione

Collocata nella parente di fronte, vi è l’Annunciazione. L’opera, dipinta tra il 1472 e il 1475 e trasferita agli Uffizi dalla Chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto nel 1867, è probabilmente uno dei primi dipinti commissionati al giovane Leonardo durante il suo apprendistato. Due sono gli aspetti fondamentali dell’opera. Il primo riguarda il paesaggio, che alterna mare a montagna, che costituisce una delle prove più notevoli della maestria di Leonardo nella resa della prospettiva frontale. Il secondo riguarda l’angelo, la cui ombra proiettata sul prato risulta molto realistica. Non solo, le ali chiuse, frutto di studi condotti dal vero sulle ali degli uccelli, testimoniano l’attenzione che Leonardo riserva allo studio della natura e dei particolari anatomici.

Adorazione dei Magi

Infine, collocata al centro della sala, vi è l’Adorazione dei Magi. L’opera, commissionata dai monaci agostiniani della Chiesa di San Donato a Scopeto, è stata iniziata nel 1481 e lasciata incompiuta nel 1482, quando Leonardo dovette partire per Milano. Il restauro dell’opera, iniziato nel 2011 ad opera dell’Opificio delle Pietre Dure, grazie ai finanziamenti stanziati dall’associazione Amici degli Uffizi, è terminato l’anno scorso, mettendo in gioco tecniche moderne ed innovative.

La sala

I dipinti sono custoditi nella sala 35 dell’ala di ponente degli Uffizi. Dal momento che le opere sono state dipinte per essere ospitate in edifici di culto, le pareti della sala sono state dipinte a spatola in modo che potessero assumere il tipico colore grigio pallido che caratterizza le chiese dell’epoca. I quadri sono custoditi in teche in grado di garantire condizioni climatiche ideali, in grado di preservarli dall’umidità e dal calore prodotto dal flusso dei turisti. Le teche sono chiuse da vetri pensati appositamente per neutralizzare l’effetto di rifrazione della luce e per consentire ai visitatori di ammirare le opere senza la contrapposizione di barriere evidenti. Significativa è la posizione della sala scelta, collocata prima della sala dedicata alle opere di Michelangelo e Raffaello.

Una posizione pensata per far rivivere ai visitatori quell’atmosfera di fermento culturale e artistico che animava la Firenze dei primi anni del ‘500. Nel 1504, Raffaello Sanzio, appena ventunenne, da Siena decide di recarsi nella città del giglio. Sempre secondo il racconto del Vasari, Raffaello prese questa decisione improvvisa perché venuto a conoscenza dell’imminente realizzazione degli affreschi decorativi che Leonardo e Michelangelo stavano realizzando per la Sala Grande di Palazzo Vecchio. Questi sono la Battaglia di Anghiari di Leonardo e la Battaglia di Cascina di Michelangelo.  Gli affreschi rappresentano, rispettivamente, la vittoria riportata dalla Repubblica di Firenze (alleata con la Repubblica di Venezia e con lo Stato Pontificio) contro il Ducato di Milano nel 1440 e la vittoria conseguita da Firenze contro Pisa nel 1364.

L’anno prima, nel 1503, Leonardo era tornato a Firenze dopo aver concluso il suo servizio presso Cesare Borgia. Al servizio del duca Valentino, Leonardo aveva assistito al sanguinoso attacco contro la città di Urbino, qui aveva conosciuto Niccolò Macchiavelli con il quale aveva stretto una forte amicizia.