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Dopo le numerose dimostrazioni e, dopo le recenti manifestazioni e appelli da parte di tutte quelle sigle contrarie a quest’opera, il termovalorizzatore di Case Passerini sarà costruito.

 

Il termovalorizzatore si farà. Nessun passo indietro da parte delle istituzioni, nessun ripensamento.

Le parole del dott. Giampaolo Cherici: “Il progetto, che prevedeva l’inizio dei lavori nell’ agosto scorso ha avuto solo uno stop, un rallentamento a causa di alcuni problemi burocratici ma la posa della prima pietra è stata fissata a prima dell’estate, al massimo tra due mesi” dichiara il rappresentante del Pd, facente parte del “Gruppo ambiente e territorio”.

Il modello dei rifiuti zero e delle “4 r” proposto dall’associazione “Rifiuti Zero” e sostenuto da “Mamme No Inceneritore”, modello secondo il quale si potrebbe arrivare a riciclare il 100% dei rifiuti, per il dottor Cherici “sarebbe un modello auspicabile, ma non è attualmente fattibile.” Infatti, di tutti i rifiuti prodotti dall’Ato Toscana Nord (900.000 tonnellate annuali circa), vi sarà sempre una percentuale, adesso del 45%, in futuro (si parla di raggiungere l’obiettivo per il 2020) del 30%, dei rifiuti urbani che, a causa delle tecnologie insufficienti, non potranno essere riutilizzati.

“Saranno portate avanti dalle istituzioni opere di sensibilizzazione nei confronti della popolazione, incentivato l’uso delle chiavette e del porta a porta (ove possibile e fattibile), ma l’obiettivo di riciclare la totalità dei rifiuti è ancora molto lontano” afferma il dott. Cherici.

L’esempio di San Francisco addirittura, portato ad esempio dalle associazioni ambientaliste come modello di città che attua la strategia “Rifiuti zero”, non è totalmente valido perché la spazzatura non riciclabile di questa città viene spedita a Sacramento.

“Cosa ne penseranno i cittadini di Sacramento?” si chiede tra il serio e il faceto il dottor Cherici.

A tutti coloro che lanciano allarmi sulle possibili ripercussioni che quest’opera potrebbe avere sulla salute dei cittadini, il dottor Cherici rassicura: la diossina prodotta dall’inceneritore di Parma e Forlì non supera lo 0,15 g annui e il termovalorizzatore di ultima generazione, che sarà costruito a Firenze, ridurrà di un terzo questa sostanza nell’aria. Insomma, sarebbe “la millesima parte della diossina prodotta dagli scarichi delle macchine che transitano sulla vicina autostrada”.

Le pm10  prodotte in un anno invece non supererebbero lo 0.05g.

Il dottor Cherici tiene a precisare: “Sono molto più pericolosi e inquinanti i fumi prodotti dal bruciare delle potature (cosa che avviene come di routine, ogni anno) e dall’uso dei caminetti (che immettono nell’atmosfera un totale di pm10 maggiore di 4.000 volte rispetto ad un riscaldamento a metano) che quelli del termovalorizzatore”.

Questa opera poi, oltre ad essere assolutamente sicura e moderna, oltre a riciclare i rifiuti, comporterà un altro beneficio: produrrà infatti energia elettrica (40.000 famiglie riceveranno corrente elettrica da questa struttura).

Continua Cherici: “Anche noi abitiamo a Firenze, anche noi abbiamo figli e ci preoccupiamo per la nostra, ma soprattutto, per la loro salute. Non lotteremo così tanto per il termovalorizzatore se non lo ritenessimo essenziale ma soprattutto sicuro”