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14 titoli tra prime italiane ed europee per la 5/a edizione del festival dedicato al meglio della cinematografia di Cina continentale, Hong Kong e Taiwan

Eugenio Giani, Presidente del consiglio Regionale della Toscana: “Il lavoro del Dragon Film festival, giunto ormai alla sua quinta edizione, è molto importante poiché il cinema è uno degli strumenti di comunicazione più efficaci per la comprensione dei costumi, delle mode, della cultura e del modo di esprimersi dei giovani”

 

Firenze, 26 aprile 2018 – I cambiamenti della società orientale, e le relative similitudini e differenze con la nostra realtà, tra stress da lavoro ed equilibri familiari complessi, sono al centro della 5/a edizione del Dragon Film Festival, la rassegna dedicata al meglio della cinematografia da Cina continentale, Hong Kong e Taiwan, che si terrà dal 3 all’8 maggio a Firenze tra il cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50r) e il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (viale della Repubblica, 277). La manifestazione, che quest’anno propone un ricco cartellone con 14 titoli tra lavori premiati nei festival di tutto il mondo e pellicole campioni d’incassi, di cui molte in prima Italiana, si svolgerà in parallelo tra le due città toscane per continuare il fruttuoso dialogo già portato avanti durante le precedenti edizioni con una delle più importanti comunità cinesi in Italia. Il festival si suddivide in tre categorie con pellicole provenienti da Cina continentale, Hong Kong e Taiwan.

 

La rassegna, ideata e diretta da Riccardo Gelli di Florence Eurasia Association (FEAA), costituisce l’appuntamento conclusivo della settima edizione della Primavera Orientale, iniziativa che celebra il cinema d’Oriente organizzata da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.

 

Eugenio Giani, Presidente del consiglio Regionale della Toscana, ha detto oggi durante la conferenza stampa: “Il lavoro del Dragon Film Festival, giunto ormai alla sua quinta edizione, è molto importante poiché il cinema è uno degli strumenti di comunicazione più efficaci per la comprensione dei costumi, delle mode, della cultura e del modo di esprimersi dei giovani. Il Dragon Film Festival si colloca in un contesto più vasto di ciò che già la Fondazione Sistema Toscana sta facendo, con un lavoro attento e presente di relazioni sviluppate da Riccardo Gelli. Mi sento onorato del fatto che il Teatro della Compagnia, nostro luogo espositivo da un punto di vista sia cinematografico che teatrale per eccellenza, registri sempre maggiore successo anno dopo anno”.

APERTURA E CHIUSURA

Il festival si aprirà giovedì 3 maggio alle 20.30 al cinema La Compagnia con la commedia rosa “Love Off the Cuff” del regista e scrittore Pang Ho-cheung, che mette in scena le peripezie amorose della coppia composta da Jimmy Cheung e Cherie Yu, rispettivamente gli attori Shawn Yue e Miriam Yeung. Il film chiude la trilogia iniziata con “Love in a Puff” del 2010 e “Love in the Buff” del 2012. Al centro della storia le problematiche della coppia che sta ormai insieme da qualche anno: lei che aspetta una proposta di matrimonio che tarda ad arrivare, e lui al quale non dispiacerebbe avere un bambino. La loro è una storia destinata a durare oppure è arrivata al capolinea? Tra partenze e arrivi, amici strambi, genitori immaturi e alti e bassi della vita la coppia conoscerà il suo destino. La serata di chiusura, domenica 6 maggio alle 20.00 è invece affidata al dramma familiare “Mad World” di Wong Chun, premiato come miglior regista esordiente ai Golden Horse Awards del 2016, che, dopo il suo eccezionale debutto, viene già paragonato al nuovo Wong Kar-wai. Il film segue le vicende di Tung (interpretato da Shawn Yue) un tempo brillante uomo d’affari, e della sua battaglia contro il disturbo bipolare che lo affligge. Dimesso dall’ospedale psichiatrico dove è stato ricoverato in seguito a un momento di forte crisi, sarà suo padre a prendersi cura di lui per permettergli di riappropriarsi della sua vita malgrado i pregiudizi che la sua condizione suscita.

 

CINA POPOLARE

Selezionate in collaborazione con il Beijing International Film Festival, le opere in programma raccontano la Cina continentale attraverso i suoi migliori e più recenti lavori cinematografici, in una carrellata che attraversa una delle nazioni più affascinanti del mondo. Tra i titoli da segnalare, “Ghost in the Mountains” di Yang Heng (05/05), presentato nella sezione Panorama al 67esimo Festival di Berlino che racconta in un viaggio tra gli altipiani cinesi di Lao Liu, che dopo dieci anni fa ritorno nel suo villaggio natale sulle montagne della Provincia di Hunan. Qui, scopre che la comunità è quasi del tutto composta da adolescenti allo sbando e anziani e si imbatterà in una serie di persone che fanno parte del suo passato come la sua ex fidanzata, l’amico A Jie che si è messo a frequentare brutti giri legati alla malavita e un uomo, un tempo suo insegnante, divenuto monaco buddista. Spazio alla dark comedy con “Have a nice day” di Liu Jian 05/05), pellicola di animazione che ha esordito in competizione al 67mo Festival di Berlino, aggiudicandosi poi premio per il miglior film di animazione ai 54esimi Golden Horse Awards. In una cittadina nel Sud della Cina il giovane autista Xiao Zhang si è appropriato di una borsa piena di soldi appartenente al suo boss. La sua volontà è quella di aiutare la fidanzata a rimediare una operazione di chirurgia plastica andata male, ma il furto attirerà su Xiao Zhang le attenzioni di una serie di individui poco raccomandabili interessati al malloppo. Da non perdere sabato 5 maggio “The Taste of Rice Flower” del regista Peng Fei, delicata pellicola sul rapporto madre-figlia presentato a Venezia nelle Giornate degli autori 2017. Dopo un periodo trascorso in città per lavoro, la giovane madre Ye Nan (Ying Ze) donna di etnia Dai torna nel villaggio natale dove vive la figlia Nan Hang (Ye Bule), ormai alle soglie dell’adolescenza. Il percorso per ricostruire il loro rapporto è pieno di ostacoli ma la riscoperta e la condivisione di antiche tradizioni potrebbero però aiutarla a riavvicinarsi alla figlia.

 

HONG KONG

Sono 7 le pellicole che rappresenteranno Hong Kong. Si parte venerdì 4 maggio con la proiezione in prima italiana di “29+1” di Kearen Pang, lungometraggio d’esordio della cineasta in nomination quale miglior regista e sceneggiatrice al prossimo Hong Kong Film Awards, che segue la vita, le aspettative e le delusioni di due ragazze alla soglia dei trent’anni: Christy Lam, interpretata da Chrissie Chau, ha paura del futuro ed è intrappolata in un lavoro complesso e in una relazione d’amore apparentemente stabile ma stagnante; Wong Tin-Lok, l’attrice Joyce Cheng, non è mai stata innamorata e aspetta la grande occasione. Si continua con l’action “Chasing the dragon” del regista Wong Jing (04/05), incentrato sulla storia di un immigrato clandestino proveniente dalla Cina che si insinua nella Hong Kong colonizzata dagli inglesi nel 1963 che si trasforma in un spietato ed emergente signore della droga; sempre sui toni del noir è la pellicola “Color of the game” di Kam Ka Wai che racconta di Da Hua, Ah Chun e pochi altri che si ritrovano coinvolti in avventure selvagge e pericolose quando vengono scoperti in uno scontro tra la polizia della Cina continentale e i banditi di Hong Kong. E ancora una buona dose di adrenalina con “Paradox”, pellicola d’azione di Wilson Yip (06/05), che vede l’attore Louis Koovincitore del 12th Asian Film Awards come miglior attore – nei panni di un negoziatore della polizia che si reca a Bangkok per cercare sua figlia adolescente, aiutato dai detective locali interpretati da Tony Jaa e Wu Yue. La pellicola, che ha la direzione artistica di Sammo Hung, noto per il suo lavoro in molti film di arti marziali e cinema d’azione di Hong Kong e coreografo di combattimento, vanta un cast internazionale con quattro noti artisti del genere tra I quali Ken Lo, veterano stuntman del team di Jackie Chan. Spazio infine alle emozioni con la prima mondiale di “Adieu”, pellicola drammatica di Kenneth Lau (06/05), che presenta tre toccanti storie di vita, portando il pubblico in un viaggio di riflessione sulla vita e la morte. All’assistente sociale Yan-kiu vengono assegnati tre casi di persone affette da cancro: la prima è una bambina, Yan-yan; la seconda è Ka-shun, una giovane in procinto di sposarsi; la terza è un’anziana a cui resta solo un anno di vita. Ciascuno dei tre si approccia in modo diverso alla propria condizione, ma hanno una cosa in comune: il tempo per dire addio ai propri cari che si riduce inesorabilmente.

 

TAIWAN

A rappresentare il nuovo cinema di Taiwan è in programma il crime thriller “Who Killed Cock Robin” (04/05), scritto e diretto da Cheng Wei-hao, vincitore dei riconoscimenti per miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista al 54th Golden Horse. La pellicola segue le vicende del giornalista Hsiao-chi (Kaiser Chuang) mentre indaga su un incidente dimenticato da tempo. Tra gli interpreti, anche Ko Chia-yen, Christopher Lee e Mason Lee. È un intreccio di vite il film “Missing Johnny” di Xi Huang (04/05), dove le vite di tre sconosciuti si incrociano sullo sfondo della moderna Taipei. Hsu è una giovane donna che vive da sola in città, Lee è il figlio autistico della padrona di casa che cerca di liberarsi dalla madre protettiva e Feng è un timido costruttore che lotta con i costanti guasti della sua auto. Attraverso i suoi personaggi interconnessi e i momenti di intima solitudine, il film sottolinea l’importanza e la necessità di un semplice contatto umano.

 

PROIEZIONI AL MUSEO PECCI

Il Dragon Film Festival rinnova la sua presenza a Prato con due giornate al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. Oltre all’action da Hong Kong “Chasing the Dragon” in programma lunedì 7 maggio “Aftershock” il capolavoro del maestro cinese Feng Xiaogang. Nel 1976 la città di Tangshan viene colpita da un devastante terremoto e Li Yuanni, madre di due gemelli, Da Feng e la figlia Fang Deng, assiste alla morte del marito. Per di più i suoi bambini sono rimasti intrappolati sotto una lastra di cemento. I soccorritori comunicano a Li Yuanni che dovrò scegliere quale dei due salvare. Martedì 8 maggio sarà invece proiettata la commedia romantica “Love Off the Cuff” seguita da “Welcome to the Happy Days” del regista Gavin Lin, commedia taiwanese diventata un caso in patria. L’Happy Days” è un albergo di Taipei, caduto in disgrazia dopo che la sua anziana fondatrice è rimasta coinvolta in un incidente. Neanche la nipote della donna riesce a migliorare la situazione, fino all’arrivo del giovane americano Allen, che si offre come volontario per lavorare all’hotel. Potranno una ragazza taiwanese e uno straniero far rivivere l’Happy Days scoprendo il segreto nascosto al suo interno?

 

EVENTI COLLATERALI

In occasione del festival, mercoledì 3 maggio alle 17.30 presso Le Murate. Progetti Arte Contemporanea  (piazza delle Murate Firenze) sarà presentata “The impossible Black Tulip” mostra a cura di Livia Dubon che esplora il concetto di appartenenza. Il titolo fa riferimento alla prima mappa del mondo cinese conosciuta nello stile europeo: stampata in Cina su richiesta dell’Imperatore Wanli nel 1602, che fu progettata dal missionario italiano Matteo Ricci, Zhong Wentao e dal traduttore Li Zhizao. È nominata “Impossible Black Tulip” per la sua “rarità, importanza ed esotismo”. Attraverso l’esposizione delle opere dei tre artisti di Macao Eric Fok, Gue Jie CAI, Ka Long Wong l’esposizione mira a esplorare l’area grigia tra ciò che è cinese e ciò che è europeo, riconoscendo le continuità e le interruzioni tra le due culture, al fine di sfidare le idee di esotismo e stimolare la conoscenza dell’altro. La mostra sarà visitabile fino al 3 giugno (ingresso gratuito dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30, chiuso domenica e lunedì).

 

Il festival è organizzato grazie al contributo e al supporto di Repubblica Popolare Cinese; Hong Kong Special Admitistrative Region of the People Republic of China; Hong Kong Economic and Trade Office Bruxelles; Regione Toscana; Comune di Firenze; Comune di Prato; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci; Associazione Generale dei Cinesi a Firenze; Associazione imprenditori cinesi, Yanhuang Culture Research; Compagnia artistica Huaxing di Firenze; Convitto Nazionale Statale Cicognini; Istituto Confucio presso l’Università di Firenze; Associazione Musicisti Cinesi in Italia; FST – Fondazione Sistema Toscana; Quelli della Compagnia. Media partner: Radio Italia Cina; Radio Toscana; Firenze Spettacolo; MyMovies; Asian World; Taxidrivers; Asian Fest; Long Take, Novaradio. In collaborazione con Beijing International Film Festival; Shanghai International Film Festival; International HK Film Festival; Taipei Film Festival.

 

Info: Dragon Film Festival, via Madonna della Pace 62, Firenze | 055 5048516 | info@dragonfilmfestival.com | www.dragonfilmfestival.com

 

I luoghi del festival: Cinema La Compagnia, via Cavour 50r, Firenze, 055 268451 | Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Viale della Repubblica, 277, Prato, 0574 5317

 

Ingresso: abbonamento intero del Festival 25€; biglietto proiezione pomeridiana 4€; biglietto proiezione serale 5€