Tante strade intersecate tra loro danno una geometria alla nostra città e l’importante incrocio di quattro di esse va a costituire il nostro ombelico
Gli antichi Romani costruivano le proprie città a pianta quadrata e tale conformazione prendeva il nome di “castrum”. A ciascun lato di questa figura corrispondeva una porta per l’accesso e l’uscita dalla città e ognuna delle quattro entrate era collegata a quella opposta da una strada. La via che univa la parte nord della città con quella a sud veniva chiamata “Cardo Maximum”, mentre invece quella che collegava l’est con l’ovest “Decumanum Maximum”. Il punto di incontro tra le due andava a costituire il centro della città in cui i Romani costruivano una colonna che doveva essere di buon auspicio e portatrice di fortuna per i cittadini. In cima ad essa veniva posta anche una statua raffigurante una dea bendata con in mano una cornucopia che è anche nota come dea dell’abbondanza. Intorno a tale monumento sorgeva poi l’antico “forum”, cioè il luogo in cui i cittadini si ritrovavano per commerciare, socializzare e trattare di politica.
Cosa ha a che fare tutto questo con Firenze?
La nostra città nacque sulla base di un antico castrum romano le cui porte erano: a nord “Porta del Vescovo” o “Porta Aquilonia” ; ad est “Porta San Piero”; a sud “Porta Santa Maria”; a ovest “Porta San Pancrazio” che i fiorentini erano invece soliti chiamare San Brancazio. Il Cardo Maximum comprendeva Via Roma e Calimala, mentre del Decumanum Maximum facevano parte Via Strozzi, Via degli Speziali e Corso. Gli altri cardini minori comunque presenti nella pianta quadrata della città, la dividevano in una serie di piccoli quadrati, anticamente chiamati “Insulae” che costituivano gli isolati.
Quale era, quindi, il punto centrale della nostra città? La risposta è semplice, è quel luogo in cui ancora oggi sorge la nostra “colonna dell’abbondanza”: Piazza della Repubblica.
Il primo monumento che venne innalzato risaliva all’epoca romana, mentre il secondo, costruito da Donatello, era del 1431, ma sfortunatamente sono entrambi andati perduti. Quello che si può attualmente vedere è invece degli anni cinquanta. Tale colonna oltre che essere una sorta di ombelico di Firenze, segna anche il confine tra i nostri famosi quattro antichi quartieri: quello degli azzurri (Santa Croce); quello dei bianchi (Santo Spirito); quello dei rossi (Santa Maria Novella); quello dei verdi (San Giovanni).