Il Festival di S. Remo ha collezionato negli anni tanti bei successi, probabilmente più in passato che nell’ultimo periodo. Fra gli autori che hanno firmato dei brani, da sempre indimenticabili, è Cristiano Minellono, autore, paroliere e scrittore di fama internazionale
Una breve biografia di Cristiano Minellono
Cristiano Minellono, straordinario autore e paroliere, ci ha concesso questa intervista per raccontare e descrivere, alcuni dei suoi più grandi successi a livello nazionale ed internazionale.
Nato ad Arona (in provincia di Novara), debutta in teatro all’età di nove anni, interpretando ruoli da protagonista per le compagnie: Adani-Cimarra/Brignone-Santuccio/Lionello-Lazzarini/Compagnia dei Giovani/Piero Mozzarella divenendo il bambino prodigio più famoso del Teatro Italiano.
Nella sua lunga e brillante carriera, ha ricoperto ruoli di prestigio, fra questi:
Consigliere di Amministrazione per il “Piccolo Teatro di Milano”; Direttore Generale del gruppo “Curci”; Direttore Generale della B&G Entertainment; Consulente Generale di Odeon Tv; Fondatore della “Associazione” associazione italiana autori; Co-autore della versione italiana dei celebri musical “Hair” e “Jesus Crist Superstar”; Responsabile artistico della Fininvest (dal 1981 al 1989, capo degli autori e consigliere di Silvio Berlusconi); Vincitore di 9 Telegatti per programmi Tv.
Inoltre, vincitore di tre Festival di San Remo con “L’Italiano” (giuria popolare) cantata da Toto Cutugno; “Ci sarà” cantata da Al Bano e Romina Power e “Se mi innamoro” dei “Ricchi e Poveri.
Sempre a S.Remo, si è classificato secondo con “Noi ragazzi di oggi” cantata da Louis Miguel; “Come stai con chi sei”cantata da Wess e Dori Ghezzi e “Felicità” cantata da Al Bano e Romina Power.
Intervista a Cristiano Minellono
Maestro Minellono, mi permetto di darLe del “tu”, in quanto mi ha concesso questo piacere, prima di registrare la nostra intervista. Fra i tanti pezzi che hai scritto, come non ricordare “L’Italiano”, un successo stellare che Toto Cutugno porta ancora in giro per il mondo …
Tengo a precisare, che “L’Italiano” è la canzone italiana più venduta nella storia della musica perché ha superato i 34 milioni di dischi ed è l’unica canzone, fra le circa 2.000 che ho scritto, in cui è stato redatto prima il testo e poi la musica.
La storia della sua nascita si è svolta così: una mattina, dopo una serata con alcuni amici, tra cui Fausto Leali e Renzo Arbore, rientrando a casa accesi la televisione e su “Canale Cinque” c’era un programma che si chiamava “Buongiorno Italia”.
Colpito dalla bellezza di questo titolo, presi la matita e in cinque minuti è nata “L’Italiano”. Canzone destinata inizialmente ad Adriano Celentano, ma che lui non ha voluto cantare, giudicandola – superficialmente – troppo banale per il suo repertorio. Invece, è una canzone “critica” che parla di un paese con tante donne ma sempre meno suore e con l’autoradio nella mano destra, perché siamo un paese di grandi ladroni. Parla di tanti difetti … La bandiera in tintoria, sta a significare che siamo un popolo di approfittatori, ecc …
Facendo un breve excursus, ci sono ancora tante ma tante canzoni firmate da te, come “Soli” “Maledetta televisione”, “Il tempo se ne va” per Adriano Celentano, “Felicità”, “Tu soltanto tu”, “Ci sarà” per Al Bano e Romina Power e “Se mi innamoro” e “Mamma Maria” per “I Ricchi e poveri”. Giusto per citarne alcune …
Scrivere per Celentano è un ricordo legato ad un periodo professionale molto bello, gratificante e molto divertente sotto certi aspetti …
Adriano, inizialmente non voleva incidere “Il tempo se ne va” perché secondo il suo punto di vista, “toccava troppo” quella che era la sua sfera privata. La moglie, Claudia Mori, riuscì a convincerlo e per questo motivo, la canzone è firmata anche da lei, proprio per questo particolare.
Per quel che riguarda la vittoria nel 1984 di “Ci sarà”, cantata da Al Bano e Romina, non doveva classificarsi prima, perché era stato “ordito” che doveva vincere Toto Cutugno con “Serenata”.
Nel frattempo, Freddy Naggiar mi chiese di scrivere il testo di “Ci sarà” ma senza impegnarmi troppo, perché il festival era ormai scontato che lo vincesse Toto Cutugno.
A quel punto, tirai sul foglio la metrica, mettendo i numeri al posto delle parole ma come ripeto, non impegnandomi più di tanto …
Il 20 dicembre scadeva il termine per presentare la canzone e Albano, dopo varie telefonate e le mie scuse sul brano che stavo preparando, mi ricontattò (l’ultimo giorno utile per la presentazione), dicendomi di trovarsi negli studi di registrazione di Roma e arrabbiatissimo, mi chiese di dettargli il testo per telefono. Il testo è quello che tutti voi conoscete e fu inventato tutto sul momento !
“Ci sarà” vinse senza trucchi, perché la giuria era popolare e si votava con i biglietti del “Totip”; vincemmo con due milioni di voti di scarto da Toto Cutugno.
La cosa divertente fu che il settimanale “Tv, Sorrisi e Canzoni” aveva organizzato una festa per quella che era l’annunciata vittoria di Toto, mentre noi andammo da soli a festeggiare in un ristorante.
Toto Cutugno, Adriano Celentano, Al Bano e Romina e i Ricchi e Poveri, sono ancora oggi degli artisti che hanno degli enormi successi in tutti quei paesi come Russia, Romania, Ucraina, Albania, Bulgaria, senza dimenticare il Canada e l’Australia. In questi Paesi sono i numeri uno.
Attualmente, ci sono artisti o cantanti, che ti piacciono e che trovi interessanti ?
Mengoni è un bravo cantante, Emma è una brava cantante, ma il problema è che non c’è più quello che c’era una volta. Una volta i cantanti nascevano da Sanremo, venivano fuori sempre dai cinque ai sei grandi successi. Le canzoni erano sempre firmate da grandi coppie: Bigazzi–Cavallaro, Minellono–Farina, Albertelli-Riccardi, Mogol-Battisti e grandi autori come Beretta, Pallavicini, Soffici, ecc … Erano bene o male, sempre queste mitiche coppie e questi brillanti autori che facevano questi enormi successi. Fra l’altro, dietro c’era la figura di un grande paroliere, un grande compositore, un grande produttore, un grande artista ovviamente , un grande discografico e un grande editore, tutti ruoli che oggi non esistono più.
Gli artisti non esistono se non hanno la canzone, perché è la canzone che fa successo e non l’artista, l’artista senza canzone non esiste. Artisti come Paul MacCartney o Stevie Wonder, sono dieci anni che non fanno successo, perché semplicemente non stanno scrivendo delle belle canzoni.
Perdona la curiosità: oltre alla canzone, non è importante anche l’interpretazione?
Ma sì, basta guardare talent come: “The voice” e “X-Factor”: giratevi i pianobar di ragazzi e di ragazze che cantano strabene in Italia ce ne stanno quanti ne vogliamo, per cui non abbiamo il problema degli interpreti, bensì delle canzoni. Mancano gli autori.
Cosa ne pensi di questo nuovo Festival di S.Remo ?
Il mio parere, va per prima cosa su quei cinque o sei illustri sconosciuti, che Carlo Conti ha messo nei big e che nessuno conosce a parte i loro genitori. “Sanremo”, non rappresenta più quello che era. Prima, la stessa compilation di “Sanremo”, era nelle classifiche per sei mesi come vendite, adesso non la compra più nessuno. Una volta a Sanremo, salivano sul palco e venivano premiati gli autori, perché aveva vinto quella canzone. Addirittura, per tanti anni a Sanremo una canzone veniva cantata da due artisti, uno italiano e uno straniero: al centro di tutto c’era la canzone non il cantante.
C’è qualche cantante a cui ti piacerebbe scrivere una canzone ?
Gli unici tre artisti italiani – per cui io non ho scritto mai niente – sono Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Gianni Morandi. Oggi come oggi, forse mi piacerebbe che Ramazzotti cantasse un mio pezzo. Direi basta perché la Pausini mi piaceva molto all’inizio e Gianni Morandi, è un altro esempio di grande artista ma purtroppo sono vent’anni che non azzecca più un pezzo.
C’è qualche brano, di qualche tuo collega autore, che avresti voluto scrivere al posto suo ?
Questa domanda, fu posta anche a Mogol, alcuni anni fa da Gerry Scotti.
Mogol rispose: “Ne ho scritte di talmente belle che se ne avessi voluto anche scrivere una che non è mia, sarei esagerato”.
Come al solito, ha dimostrato di essere preso solo dal culto di sé stesso e basta. Nonostante tutto, per quanto mi riguarda, c’è una canzone “Il mio canto libero”, che mi sarebbe piaciuto averla scritta. E’ bellissima, grande tutto il testo.
Ricordiamo che tu, non sei stato solo autore di brani musicali ma anche di film e programmi tv …
Ho collaborato alle sceneggiature di tanti film di Natale, ho vinto nove Telegatti come autore di programmi, tra cui “Furore”, “Buona domenica”, “Premiatissima”. Un tempo c’era una bella televisione che adesso non si fa più, perché bisogna prendere degli autori che non sanno creare ma che sanno obbedire ai comandi. C’è una brutta televisione in Italia, un brutto cinema e una brutta musica.
Ormai si ragiona solo in funzione del denaro, non si ragiona in funzione della qualità, della bellezza e della spontaneità di un’opera, per cui finché è così, sarà così … Speriamo che cambi tendenza.
Cristiano Minellono ha scritto un libro dal titolo “Io la notte scrivo. Canzoni senza musica”, pubblicato nel 2014 dalla Minerva Edizioni.
La nostra redazione consiglia l’acquisto, in quanto è una raccolta straordinaria di parole, ricche di passione, sogni e romanticismo.
Per acquistare il testo, è possibile collegarsi al sito ufficiale della “Minerva Edizioni”:
http://www.minervaedizioni.com/
Ascolta l’intervista integrale al Maestro Cristiano Minellono