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Ci sono luoghi che colpiscono talmente tanto che già la prima volta in cui li vedi senti che ti resteranno nel cuore. A Siviglia c’è un posto così… lo chiamano “il Polmone” della città, perché si tratta di un parco che si estende per quaranta ettari di terreno. È un posto ricco di sentieri che conducono a meravigliose sorprese.

Un po’ come il nostro Giardino di Boboli

Questo parco è l’orgoglio della città. Al suo interno troviamo molte statue come quella di Maria Luisa, colei che lo fece realizzare e in seguito alla morte del marito lo donò alla città. Ne troviamo anche una di Aníbal Gonzáles, famoso architetto spagnolo, il quale, dal proprio piedistallo osserva i turisti mentre ammirano la sua maestosa e grandiosa opera: Piazza di Spagna.

Un po’ diversa dalla nostra canonica idea di “piazza”: in essa si erge un imponente edificio con pianta semicircolare e ai suoi piedi si trova un canale che si può comodamente percorrere con delle barchette a remi. Che dire poi dei ponti che collegano la struttura al resto della piazza o della imponente fontana?

La bellezza di questo parco però non sta certamente tutta in Piazza di Spagna! Questo luogo è di una bellezza spettacolare, nell’attraversarlo sembra quasi di essere in un sogno. Pieno di piccole fontane, tettoie ricoperte di piante, un laghetto e tantissimi uccelli. È un posto romantico e pieno di leggende. Si dice che ci sia un ponte in cui si recano i Sivigliani per fare la fatidica proposta di matrimonio e che allo stesso tempo porti fortuna a chi crede di aver trovato la persona della propria vita, ma ancora non vuol compiere il grande passo.

E per i cuori solitari? Questo parco pensa anche a loro! Basta recarsi al “Laghetto delle Rane”, fare un unico rapido giro attorno ad esso e, se si scopre quale animale vi è nascosto, allora quello sarà l’anno giusto in cui trovare l’amore vero.

Quale poteva essere, quindi, il miglior custode di questo parco se non Gustavo Adolfo Bécquer?

Poeta sivigliano che racconta del più grande dei sentimenti, omaggiato dalla sua città con un complesso scultoreo di cui fanno parte anche tre donne che rappresentano gli “stati dell’amore” in cui ciascuno di noi può riconoscersi.